Il giorno dopo Verona-Napoli...La marcia trionfale senza distrazioni e la prestazione anonima da chi non t'aspetti

24.06.2020
12:00
Redazione
Il giorno dopo Verona – Napoli. Coppa Italia o campionato, per gli azzurri cambia poco: proseguono la marcia. Con la vittoria di ieri sera salgono a sei le vittorie nelle ultime sette giornate. Nel mezzo, solo la sciagurata sconfitta interna con il Lecce. Festeggiamenti ed euforia per la vittoria della Coppa Nazionale, non incidono sulla prestazione. Bravo il mister a tenere tutti sulla corda, ma su questo aspetto, conoscendo il carattere dell’allenatore, c’erano pochissimi dubbi.
 
Il giorno dopo Verona – Napoli. Al Bentegodi è bastata una prestazione attenta per venirne a capo. Giusto far ruotare alcuni uomini, anche se Hysaj a sinistra suscita più di una perplessità. Bravo Milik a sbloccarla, ma oltre al goal, il centravanti polacco non è che poi abbia impressionato. Non lesina impegno Politano, ma al momento l’ex Sassuolo sembra rendere di più da subentrante. Si è rivisto titolare anche Allan. Prestazione anonima, sicuramente lontana dai suoi standard. In apertura di ripresa, si è divorato anche il raddoppio che avrebbe potuto chiudere la gara ancora prima.
 
Il giorno dopo Verona – Napoli. Nessun riposo per Insigne e Zielinski. Il primo, al momento, è il vero trascinatore della squadra. Anima, cuore e tecnica al servizio dei compagni. Da applausi il lancio di quaranta metri di prima intenzione che manda in porta Lozano. E il tutto ben oltre il 90°. La lucidità del campione. Il polacco, spostato venti metri più avanti come contro la Juventus nella finale di Coppa, diviene devastante e imprevedibile. Niente riposo anche per la granitica coppia di centrali Maksimovic e Koulibaly. Uno più attento dell’altro. Insuperabili. Privarsi del gigante d’ebano, significherebbe smantellare più della metà del reparto.
 
Il giorno dopo Verona – Napoli. A chiudere la pratica con il Verona, ci hanno pensato due giocatori che motivi diversi non vedevano il campo da tempo immemore: Ghoulam e il messicano Lozano. All’algerino mancherà sicuramente la condizione e il ritmo partita, ma il piede è rimasto educatissimo. Suo il calcio d’angolo con parabola velenosa sulla quale è bravo e lesto a fiondarsi Lozano. Peccato che dopo pochi minuti, sul magistrale lancio di Insigne, si divorerà il goal per la sua doppietta personale. Sarebbe stata troppa grazia.
 
Il giorno dopo Verona – Napoli. Coppa in bacheca, finale di supercoppa italiana assicurata e un finale di campionato in crescendo. Il tutto era assolutamente impensabile fino allo scorso Natale. E’ indubbio che l’arrivo di Gattuso, abbia rigenerato nella testa e nelle gambe, un gruppo che sembrava allo sbando e che era precipitato nei bassifondi della classifica. Al momento, difficilmente si ricorda un cambio di allenatore che abbia inciso in maniera così tangibile. Resta il rammarico di non averlo fatto prima. Forse la stagione avrebbe potuto riservare ben altre soddisfazioni, malgrado un mercato incompleto che comunque fu definito da dieci. Un numero che è storia e leggenda da queste parti, che non andrebbe neanche pronunciato. Specialmente in quella occasione.
Fonte : Stefano Napolitano
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