IL GIORNO DOPO...la diciottesima giornata: gli errori dei serbi, l'ombroso Hamsik e l'illusione targata de Guzman

23.12.2016
10:20
Redazione

Il giorno dopo la diciottesima giornata. Ultime partite prima di Natale. Nell’anticipo del mercoledì, l’Inter piazza la terza vittoria consecutiva travolgendo nella ripresa una Lazio che male non aveva fatto nel primo tempo. Gli uomini di Pioli risalgono posizioni in classifica ed offrono al Napoli la possibilità di staccare i biancocelesti.

Il giorno dopo la diciottesima giornata. E nel corso della gara di Firenze, il Napoli prima staccherà la Lazio, poi addirittura supererà la Roma, in svantaggio grazie ad un goal del mai rimpianto De Guzman. Poi, alla fine, per come si era messa, raccoglierà un punto al Franchi che se non altro isola gli azzurri al terzo posto in solitudine.

Il giorno dopo la diciottesima giornata. A Firenze accade di tutto. Dal capolavoro di Insigne in millimetrico fuorigioco. Ma una volta per uno non fa male a nessuno. All’ attentato alla carriera di Mertens falciato da ben due avversari in piena area di rigore. Ovviamente della massima punizione, neanche a parlarne. Della prima frazione si ricorderà anche il tuffo di Kalinic che già ammonito andava mandato a fare la doccia. Nell’occasione, tanto per gradire, verrà ammonito Reina. Finirà sul tabellino insieme al suo connazionale Albiol, al quale Tagliavento è stato capace di sventolare un giallo dopo appena 42 secondi. Purtroppo, del primo tempo, si ricorderà anche la troppa leziosità degli avanti azzurri che con poca cattiveria cercheranno il raddoppio. Basti pensare al goal annullato a Mertens. Zielinski ha il pallone sul suo piede. Può calciare di prima intenzione per sorprendere sul tempo il portiere avversario, ma si concede un dribling di troppo.

Il giorno dopo la diciottesima giornata. La ripresa si apre con un fallo inutile su un giocatore che non doveva più essere in campo. All’errore del serbo Maksimovic, risponderà il suo connazionale Tomovic e Mertens non perdonerà. Neanche il tempo di aggiornare classifica e tabellini, mentre gli azzurri stanno ancora festeggiando, Bernadeschi prenderà palla e pescherà il jolly. Poi, lo stesso Bernadeschi, apparso indemoniato ieri, servirà Zarate. Maksimovic se lo perderà e il Napoli rischierà di interrompere la serie positiva. Per fortuna, gli errori non sono finiti e all’ultimo secondo Salcedo non troverà di meglio che atterrare Mertens. Rigore netto. Trasformerà Gabbiadini. Subito dopo il triplice fischio. Malgrado le tante ingenuità commesse, il Napoli non meritava assolutamente di perdere.

Il giorno dopo la diciottesima giornata. Gli azzurri archiviano la prima fase del campionato con un pari e un terzo posto. E un punto a Firenze non è mai da buttare. Sono altri i punti persi che ancora gridano vendetta. Al Franchi si è visto il solito bel Napoli propositivo che arriva al tiro e al goal con estrema facilità. Bene Insigne e Mertens. Bene anche Zielinski fino a quando i polmoni lo hanno sorretto. Attento Albiol malgrado il giallo rimediato a tempo di record. In ombra Hamsik, apparso stanco e spesso ha scelto la giocata sbagliata. Diawara non sempre nella giusta posizione. Lento e macchinoso Maksimovic e si è capito perché Sarri ancora non lo utilizzi con continuità.

Il giorno dopo la diciottesima giornata. Resta il rammarico di aver segnato tre reti fuori casa e non aver vinto. Purtroppo, se si continuano a subire tante reti, è impensabile vincere sempre. Segnarne cinque a partita non sempre può riuscire. Malgrado il Napoli abbia sciorinato due ottime prestazioni contro Torino e Fiorentina, resta il dato di fatto che segnare otto reti ha portato solo quattro punti e nelle ultime due partite, nei secondi tempi, il Napoli ha subito tanto. Ieri tre goal in 45 minuti e tre furono anche contro il Torino nella ripresa. Forse la gran mole di gioco, comporta un enorme dispendio di energie. Qualcosa andrà rivisto. Perché i numeri difficilmente mentono.

Fonte : di Stefano Napolitano
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