IL GIORNO DOPO...la quindicesima giornata: ll'ora e magnà, Maggio si sovrappone ma...male! Allan e Jorginho senza benza

07.12.2015
14:30
Redazione

Il giorno dopo la quindicesima giornata. Turno più spezzatino del solito. Si apre con la Juventus che, recuperati molti titolari,  continua la sua rimonta.  Dopo il Barbera sbanca anche l’Olimpico. Lazio in caduta libera. Un solo punto nelle ultime sei gare. Lo sfortunato Toro di Ventura, spesso battuto o raggiunto nei minuti finali, questa volta raccoglie un punto al 94° e ferma la Roma. In serata, con l’ottavo uno a zero della stagione, l’Inter si riprende momentaneamente il primato.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. Napoli di scena a Bologna. Gara presentata come quella del “lunch time”. Ormai è trend dire così. A noi ci piace di più “ all’ora e magnà”. E purtroppo, il pranzo risulterà indigesto. E a più di uno, l’appetito sarà anche passato.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. Il Napoli nei primi minuti sembra esserci. L’idea di gioco esiste e questo lascia ben sperare. Purtroppo, per applicarla, occorre intensità e reparti sempre stretti e corti tra di loro. E dopo un buon inizio, gli azzurri cedono il passo. I primi venti minuti sembrano il continuo degli ultimi venti contro l’Inter. Gli uomini di Sarri avranno anche la loro bella occasione con Callejon, miracolo di Mirante, ma capitoleranno due volte in sette minuti. Un lancio lungo, millimetrico il fuorigioco di Destro, e una dormita generale, permetteranno al Bologna di andare sul doppio vantaggio.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. La reazione del Napoli c’è. E passa attraverso il gioco. Purtroppo non sempre le conclusioni risulteranno all’altezza. Peccato per Insigne che di testa, da tre metri, passerà il pallone a Mirante.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. La ripresa inizia con il Napoli a testa bassa. Higuain da buona posizione calcerà alto. Poi, l’errore di Reina e Napoli sotto di tre reti. Francamente troppe per quel che si era visto in campo. Nel finale, la reazione di Higuain, doppietta per lui, renderà meno amaro il risultato e forse questa sconfitta, lascerà meno strascichi.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. E’ sempre più facile parlare e lo facciamo anche noi.  Tardivo forse l’ingresso di Mertens. Andava mandato in campo nell’intervallo e al posto di Hysay con l’arretramento di Callejon sulla linea di difesa. Tanto, da quella parte, il Bologna giocava pochissimo. La freschezza e il dinamismo del belga hanno procurato non poche difficoltà alla difesa emiliana. Però una cosa è giocare con Callejon che viene a sovrapporsi, un’altra è farla con Maggio che, sinceramente, riesce a fare molto male anche se impiegato per pochi minuti.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. Il resto, sono problemi noti. Dalla panchina manca il centrocampista che entri e cambi passo alla squadra. Troverà spazio e minuti D.Lopez. Solo e soltanto per far riposare Allan. Più che un cambio tattico, quello di Sarri, sembra un cambio della disperazione. Al momento, questo offre il convento e lui si adegua. Malgrado un Jorginho in affanno, strano non trovi minuti Valdifiori.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. Napoli apparso lento e sfilacciato nei reparti. E al momento è questa organizzazione di squadra compatta che sta facendo la differenza. Ma, per farlo, taluni elementi, Allan e Jorginho su tutti, devono averne di benzina. I due appaiono un tantino in ritardo aerobico e le posizioni saltano e gli appoggi ne risentono. Tutto normale. Stanno tirando la carretta a centrocampo da quattro mesi e lo stanno facendo anche alla grande.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. In affanno anche i due centrali. Troppi gli errori di posizione e mai pronti come al solito ad accorciare sulle seconde palle come ci hanno piacevolmente abituati.  Nel complesso, si è corso molto di meno. Le linee si sono allargate. Gli errori individuali e la determinazione dei centrocampisti del Bologna, hanno fatto il resto.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. Il bicchiere mezzo pieno racconta di una squadra che cade, ma dopo una lunghissima striscia positiva. Malgrado la sconfitta si sono viste ottime trame. Il Napoli ha un suo gioco e da quello deve ripartire. Quello mezzo vuoto racconta di un organico giustamente stanco in alcuni suoi uomini chiave e di elementi che dalla panchina, assicurano davvero pochissimo. Basti pensare che oltre il 90°, su perfetto schema da fallo laterale, il solito Maggio sbaglia il solito cross. L’organizzazione c’è, ma mancano spesso i piedi in alcuni uomini. In questo scorcio di torneo, la forbice tra titolari e riserve sembra essersi allagata.

Il giorno dopo la quindicesima giornata Nelle ultime 5 gare, malgrado il Napoli li abbia battuti, gli uomini di Sarri hanno perso 2 punti rispetto a quelli di Mancini. Loro giocano male e il Napoli no. Alla fine il bel gioco paga sempre. Però loro sono in tanti e senza coppe. Noi in pochi e con le coppe. 11 contro 11 si vincono le finali. Per arrivare a maggio ne occorrono 22 contro22.

Il giorno dopo la quindicesima giornata. Parla da leader quale è Reina. E parla bene. Ed è in lui e in Higuain che bisogna confidare. Sono lontani i tempi in cui Maradona puntava i piedi chiedendo rinforzi. Però, se tornassero, non sarebbero poi male. Perché se tornassero quei tempi, potrebbero ritornare anche quei risultati.

Stefano Napolitano

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