Il giorno dopo...Napoli-Arsenal: il grave errore di Meret, la parata di Cech sul suo compagno e il Callejon da cento ruoli

19.04.2019
14:20
Redazione

Il giorno dopo Napoli – Arsenal. Non era facile e si sapeva. Finisce ai quarti l’avventura degli azzurri in Europa League. E finisce male. Contro una formazione che è certamente stata aiutata dagli errori dei singoli: a Londra ci pensarono Mario Rui e Fabian Ruiz, ieri sera ci ha pensato Meret piazzando una barriera oscena per una punizione da distanza siderale; per completare l’opera si è mosso anche prima del tiro. A certi livelli sono i particolari a fare la differenza. Duole sottolinearlo ma l’errore dell’estremo difensore azzurro ha finito per condizionare gara e qualificazione.

Il giorno dopo Napoli – Arsenal. A dispetto dei facili ottimismi che circolavano, non era assolutamente facile. Basti pensare che il Napoli è stato eliminato nelle ultime otto occasioni in cui ha perso la partita d’andata di una doppia sfida in competizioni europee UEFA (esclusi playoff); l’ultima volta in cui ha ribaltato il risultato dell’andata fu nei quarti di finale della Coppa UEFA 1988/89 contro la Juventus (0-2 all'andata, 3-0 al ritorno). A ciò si aggiunga che Unai Emery ha vinto 25 partite nella fase a eliminazione diretta di Europa League, più di ogni altro allenatore.

Il giorno dopo Napoli – Arsenal. In molti confidavano nell'impresa. Perché di impresa si sarebbe trattata. Il pubblico ha spinto. Da brividi le coreografie delle due curve. La squadra dopo un inizio shock sembrava ne stesse uscendo fuori. Un paio di situazioni pericolose le ha anche create anche se poi l’unica vera parata seria Cech l’ha fatta sulla conclusione di un suo compagno. In tanti speravano che il Napoli avesse potuto ripetere le gare di Champions. In quel periodo gli azzurri avevano più benzina e un Hamsik e un Albiol in più. E Milik giocava meno.

Il giorno dopo Napoli – Arsenal. Per provare a ribaltarla Ancelotti ha inserito un difensore in più. C’è chi mette un attaccante in più. Diversi modi di vedere le cose. Ma in questa maniera loro sono stati avvantaggiati nel pressing. Un terzino di spinta magari avrebbe costretto la loro ala a stare più basso. O forse voleva giocarsela nella ripresa. Sotto di un goal ha poi infilato nella mischia Mertens. Nel ruolo di terzino destro ha scalato Callejon. Un giocatore per cento ruoli. Ha finito la gara da ultimo uomo, quando anche Koulibaly e Chiriches si erano lanciati in attacco per evitare almeno la sconfitta.

Il giorno dopo Napoli – Arsenal. Resta un secondo tempo d’orgoglio nel quale gli azzurri ci hanno provato con convinzione. Ma sono risultati evanescenti in attacco. Eppure, i “soliti ben informati” parlavano di un Arsenal non irresistibile in difesa, ma il Napoli in oltre 180 minuti non è riuscito a fare neanche un goal. Fabian è un ottimo giocatore, ma gioca con un solo piede e neanche con quello calcia verso la porta. Allan è in preoccupante fase involutiva. Il resto, come detto, nella doppia sfida, la differenza l’hanno fatta gli errori dei singoli. Peccato, perché l’Arsenal è una buona squadra, ma non è apparsa così superiore come poi dice il risultato della doppia sfida. Ma se la sesta in classifica della Premier ne rifila tre alla seconda in classifica del campionato italiano, qualche domanda bisognerà pur farsela.

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Fonte : di Stefano Napolitano
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