IL GIORNO DOPO...Napoli-Atalanta: la poca voglia di parlare di calcio e la sciocchezza dei calciatori di Ancelotti

31.10.2019
13:50
Redazione

Il giorno dopo Napoli – Atalanta.  Passa la voglia o quasi di scrivere di pallone. Avremmo voluto raccontare del pronti via e azzurri all’attacco e immediatamente padroni del campo e del gioco memori dell’aver regalato un tempo alla Spal in settimana. Della bellissima apertura di Insigne per Callejon che con il goniometro cerca e trova la testa di Maksimovic per la rete del vantaggio. Dello sfortunato Milik che prima colpisce il palo e poi si incarta e non riesce a 30 centimetri dalla linea di porta a buttarla dentro.

Il giorno dopo Napoli – Atalanta. Si sarebbe potuto parlare dell’errore di Meret che regalerà il pari agli orobici. Dell’infortunio di Allan al suo posto Zielinski che disputerà un’ottima gara e paradossalmente la manovra sarà più veloce. Della stratosferica partita di Fabian Ruiz e del grandissimo spirito di sacrificio di Insigne che ha rincorso gli avversari fino alla linea dei terzini. Del solito trascinatore Callejon che da solo si è guadagnato una mezza dozzina di punizioni.  Di un’altra prova incolore di Lozano giustamente sostituito. Di Luperto che sulla fascia è apparso più sicuro e meno “pericoloso”.

Il giorno dopo Napoli – Atalanta andava comunque iniziato declamando il lancio con il contagiri e i centimetri contati di Fabian Ruiz per Milik bravo a saltare il portiere e a siglare la rete del raddoppio. E degli azzurri che dopo il nuovo vantaggio non hanno smesso certo di giocare cercando e sfiorando più volte il goal per poterla chiudere. Ecco, avremmo potuto raccontarvi di tutto questo e, forse, l’abbiamo anche fatto. Perché poi per molti di noi, il calcio resta ancora un pallone che rotola e che quando finisce in rete provoca gioia ed emozioni.

Il giorno dopo Napoli – Atalanta. Ma ieri sera è accaduto ancora una volta uno di quelli episodi che minano la credibilità di questo sport meraviglioso che appassiona milioni di tifosi. Giusta e sacrosanta la reazione della Società. Era ora, è il caso di esclamare.  L’intervento di Kjaer su Llorente è apparso irregolare già in presa diretta. Un difensore che si gira, si disinteressa completamente della traiettoria del pallone e cerca l’attaccante avversario per spostarlo e per poi travolgerlo è da punire a prescindere. L’arbitro non si è degnato neanche di andarlo a rivedere al VAR come da protocollo.  La sciocchezza dei giocatori del Napoli è stata quella di fermarsi o quasi in attesa di un fischio che non è mai arrivato e Ilicic ha trovato il goal del pari.

Il giorno dopo Napoli – Atalanta. La reazione alla scialba prova di Ferrara c’è stata eccome. La squadra ha giocato e lottato su ogni pallone. Il tutto vanificato dalla scellerata decisione arbitrale. E ora per il Napoli le cose si mettono male. Dopo dieci turni il distacco dal vertice è già ampio. Le romane superano gli azzurri in classifica e avanzano a furor di poker. Il Cagliari si conferma la rivelazione di questo inizio stagione. E risale anche Fiorentina. Tra pessime prestazioni, goal divorati e decisioni arbitrali il Napoli è in palese ritardo rispetto alle aspettative e ai proclami. L’unica consolazione, la rabbia e la prestazione di ieri sera. Ma si ha netta la sensazione che da ieri, per gli azzurri, è iniziato un nuovo campionato: quello di rincorrere la posizione tanto cara alla proprietà. E ora a Roma. Possibilmente con l'undici di ieri che merita una "rivincita" per lo scippo subito. Magari con Manolas, Mario Rui e Mertens dall'inizio. Sembra questo, considerati gli infortuni, l'undici più affidabile e sicuramente più arrabbiato

Fonte : Stefano Napolitano
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