Pelillo... nell'uovo - Ancelotti torna sulle orme del Sacchi che non ha vinto...
Otto punti nelle ultime cinque gare di campionato, una media da Europa League in campionato per il Napoli. Un dato che pone il club ben al di sotto delle aspettative, se si pensa alle dichiarazioni dello stesso allenatore di questa estate circa competitività del gruppo... La frenata di Ferrara è l'ennesima e non è bastato il doppio pareggio di Inter e Juventus a dare la marcia in più agli azzurri. La squadra, in realtà, ci ha messo impegno e voglia. C'è stato anche l'ennesimo palo, nuovi infortuni e alcuni ottimi interventi di Berisha. Tuttavia, difficile aggrapparsi a legni e sventure quando si gioca la gara con quattro uomini fuori ruolo, che per un frangente sono diventati addirittura cinque.
Gli equivoci - È tornato l'equivoco di Insigne dopo buone prestazioni da punta. A centrocampo non rende e non è stato neanche sostituito nonostante l'impalpabile prestazione. Le difficoltà di gestione del giocatore da parte del tecnico sono evidenti. Prima di Ancelotti anche Benitez e Sarri si erano confrontati con il carattere "ribelle" dell'attaccante frattese, ma entrambi sono riusciti a tirare fuori delle prestazioni positive, numeri alla mano. Il tecnico di Reggiolo, invece, passa dalla tribuna alla mancata sostituzione quando è necessaria, come a Ferrara, con gli intervalli dei pranzi chiarificatori in presenza dell'agente, come se si stesse a scuola. A fare buona compagnia ad Insigne c'era anche Elmas, schierato da ala destra dove ha mal figurato. Elmas in Turchia ha giocato da trequartista o da mezzala, ma Ancelotti ha negato in conferenza affermando che può giocare anche in quella posizione. Zielinski, da centrale in affanno, ha completato la mediana con ben tre uomini fuori posizione. Per un po' di minuti, in realtà, gli uomini fuori ruolo sono diventati cinque quando Fabian è subentrato ad Elmas e Callejon all'infortunato Malcuit. Non va dimenticato Di Lorenzo, che è stato sacrificato prima ancora di Allan, schierato poi da terzino al posto di Malcuit, in luogo di Ghoulam. Alla precisa domanda sull'algerino, il tecnico ha manifestato poca serenità accusando l'intervistatore di voler cercare la polemica. Come se chiedere di Ghoulam fosse un segreto di Stato. In realtà, Ghoulam ha iniziato ad allenarsi a parte dopo la prima amichevole a Dimaro, nel bel mezzo del mercato, quando c'era tutto il tempo di valutare bene il da farsi sulla corsia sinistra. Inoltre, l'allenatore ha sempre dichiarato che le condizioni di Ghoulam fossero ottime. Questo spiega, probabilmente, il nervosismo anomalo per uno mite come Ancelotti alla domanda sul mancino. Qualcosa, forse, non è chiaro nemmeno a lui. Resta il fatto che anche sulla corsia sinistra, visto l'infortunio di Mario Rui, ha giocato un uomo fuori posizione.
Un dato è emerso da questo gruppo di partite giocate. Il Napoli soffre con le squadre che si chiudono, non riesce a trovare varchi. Le difficoltà aumentano, poi, quando si lascia fuori Fabian, unico centrocampista in grado di dare fluidità alla manovra. Non a caso, anche a Ferrara il Napoli ha costruito di più quando lo spagnolo è entrato ed è stato successivamente sistemato al centro. La mancanza di palleggio a centrocampo si fa palese quando gli avversari si chiudono.
Lascia perplessi, tuttavia, l'insistenza di Ancelotti a schierare calciatori fuori posizione. A Monaco, Madrid, Londra e Parigi non ha osato così tanto. Il tecnico sembra essere tornato sulle orme del suo maestro Arrigo Sacchi.
Questo Napoli, per certi versi, ricorda l'esperienza in Nazionale del tecnico di Fusignano ai mondiali americani. Pur di non cambiare il 4-4-2, infatti, Sacchi schierò prima il bomber del campionato Signori, e poi il classico numero dieci Zola, da ala sinistra. In finale, poi, la mezzala Nicola Berti fu adattato da ala destra, con un certo Attilio Lombardo lasciato a casa. Vecchie storie che si ripetono non proprio a caso, visto che il secondo di Sacchi, in quella torrida estate americana, era un certo Carlo Ancelotti... Vedremo..