Pelillo... nell'uovo - Kalidou il capitano e i folletti smarriti...

10.02.2019
11:15
Redazione

Parla da capitano Kalidou Koulibaly a margine del deludente pareggio di Firenze. È il giocatore più forte della squadra ad usare le parole del leader del gruppo. Il Napoli non molla e chi non ci crede è pregato di non disturbare. Un messaggio chiaro, un richiamo e un riferimento non casuale a chi ha divorato occasioni incredibili, vanificando la possibilità di vincere anche largamente contro una combattiva Fiorentina.

I viola hanno preparato bene l'incontro. Marcature strette a centrocampo, unite a pressing e grande determinazione, hanno limitato la manovra degli azzurri. Fabian è stato quello che ha sofferto di più la guardia di Veretout, ma anche Dabo non ha concesso molto spazio a Zielinski. Nonostante tutto, però, la squadra è riuscita a costruire almeno cinque occasioni nitide. È mancata la cattiveria delle punte, senza giri di parole. Insigne e Mertens hanno smarrito la grinta, la fame e nemmeno la fascia di capitano, nel caso del talento di Frattamaggiore, è riuscita a trasmettere la giusta determinazione.

Una fascia che meriterebbe Koulibaly, perché non bastano le caratteristiche formali per essere riferimento di un gruppo. Un problema di stimoli, probabilmente, ha spento da tempo la luce dei due folletti. Negli ultimi mesi i due fantasisti hanno regalato soltanto qualche raggio di sole tra le nubi che offuscano il loro talento. Vedere il loro atteggiamento lezioso al cospetto di un giovanissimo e grintoso Chiesa ha lasciato quasi interdetti e la "bacchettata" del capitano di fatto del Napoli è stata equilibrata ma incisiva.

Ancelotti ha l'arduo compito di gestire la particolare situazione del gruppo nel quale non è diffuso un grado similare di grinta e determinazione tra tutti. In campo scende chi ci crede, ha ragione il difensore senegalese. Tutto ciò alla vigilia della ripresa del cammino in Europa. Il Napoli ha il dovere di arrivare fino in fondo nell'unica competizione che può rilanciare le ambizioni di tutti. Sulla carta le avversarie più temibili sono Arsenal e Chelsea, ma il Napoli ha tutto per giocarsela.

Vincere il trofeo gioverebbe all'immagine del club, che nel tempo del calcio business significa anche catturare sponsor e soldi. L'Europa League può riaccendere l'entusiasmo di una piazza, sulla cui temperatura incide come una spada di Damocle l'esito dello scorso torneo interno e l'andamento discutibile di quest'anno. È una fase di gestione delicata nelle mani del tecnico e della società, le cui critiche ai tifosi, "rei" di non riempire lo stadio, non possono certamente giovare... Vedremo...

Fonte : Marcello Pelillo per CalcioNapoli24.it
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