Pelillo... nell'uovo - La transizione è un illusione, il Napoli è in confusione...

23.04.2019
11:20
Redazione

Il Napoli si sta sciogliendo pian piano, come la neve al sole. La squadra ha mollato alla prima difficoltà dopo aver dominato l'Atalanta per un'ora, mostrandosi fragile come un adolescente. Troppe occasioni sprecate per portare a casa il risultato dopo aver speso tanto nella prima parte di gara. Il calo era prevedibile perché il ritmo è stato alto per oltre un tempo. È mancata cattiveria sotto porta e Gasperini ha saputo approfittare del seguente crollo azzurro inserendo l'ottimo Ilicic. Ancelotti avrebbe avuto bisogno di cambiare a centrocampo per rimediare, ma il Napoli non ha mediani in organico oltre Allan. Il tecnico si è prestato alla pessima scelta di indebolire il reparto a gennaio e ne sta pagando le conseguenze. La sostituzione del vivace Mertens è stato solo l'ultimo segnale di un Ancelotti in confusione. L'allenatore per la prima volta ha lasciato trapelare le sue incertezze. Si dichiara dispiaciuto, ammette il calo di attenzione, di stimoli, di motivazioni, che va avanti da tempo.

Il 2019 del Napoli ha avuto solo tre lampi di luce vera, contro le romane e la Samp. La metamorfosi rispetto alla versione Champions della squadra è stata evidente ed ha avuto come spartiacque il maledetto mercato invernale che andrebbe abolito per il bene del calcio. La partenza prematura del capitano ha creato una crepa nel gruppo, ha rotto qualcosa, strappando dalle mani del tecnico il controllo della squadra. Un allenatore dalle spalle larghe come Ancelotti avrebbe dovuto avvertire il rischio di una ricaduta psicologica nel gruppo e il caso Allan non è stato casuale. L'Europa League, più che un obiettivo, è sembrato un argine alla rottura definitiva di un giocattolo che viene erroneamente e pericolosamente definita transizione. Quest'ultima di sta rivelando una grossa illusione perché non si intravedono basi concrete dalle quali ripartire.  Nel Napoli c'è solo tanta confusione da mesi. Calciatori di cui non si conosce più il ruolo come Fabian e Zielinski, altri che sembrano oggetti misteriosi, in barba alla decantata, quanto presunta, valorizzazione della rosa, come Verdi, per non dimenticare il caso Insigne. Il ragazzo non è mai stato un fuoriclasse ma da Benitez a Sarri, quindi da cinque anni a questa parte, non aveva mai vissuto un periodo di crisi così lungo. Il carattere è particolare ed è stato senza dubbio sopravvalutato ma Benitez e Sarri hanno saputo ottenere un rendimento migliore, lo dicono i fatti, la storia.

È il caso di chiedersi, dato lo stato confusionario generale, se può essere un allenatore abituato a gestire campioni la base da cui ripartire. Il Napoli ha un solo campione, Koulibaly, e il progetto non prevede l'acquisto di calciatori di questo calibro già pronti. Il Napoli è un club che scova i nuovi Koulibaly, li forma e certezze su Ancelotti circa la sua efficacia per la tipologia di progetto non esistono. L'unica cosa certa è che Ancelotti riesce a vincere con un gruppo di campioni... Vedremo...

Fonte : Marcello Pelillo per CalcioNapoli24.it
Notizie Calcio Napoli