Pelillo... nell'uovo - La vittoria di Sarri, uomo solo contro le "cose nostrane"

07.12.2016
10:30
Redazione

Il Napoli conquista il primo obiettivo stagionale. Gli azzurri tra le prime sedici squadre d'Europa con il record del primato nel girone. Sarri riesce a fare meglio dei suoi predecessori permettendo al club di vincere per la prima volta il girone di Champions. Battuto di nuovo il Benfica, anche nel caldo "Da Luz". Prova di personalità degli uomini di Sarri, ormai cresciuti sotto questo aspetto. Nonostante il periodo difficile, nelle ultime settimane la squadra ha giocato senza timori su tre campi difficili, pur riportando risultati diversi. Al "Da Luz" lo stesso piglio visto allo "Stadium" e in casa del Besiktas. Sarri ha saputo completare, sotto il profilo dell'atteggiamento, il lavoro iniziato con Rafa Benitez. La crescita del Napoli sotto il profilo della personalità è notevole, nonostante manchi un fuoriclasse. La sicurezza, che sembrava smarrita nelle gare con Dinamo e Sassuolo, è stata prontamente elargita dal mister. Sarri ha saputo scuotere il gruppo dopo il pareggio interno con gli emiliani mostrando non solo tattica, ma anche grinta. Del resto, non si possono scalare tutte le categorie senza sponsorizzazioni curriculari o di altro genere, soltanto dando un gioco. In Italia è impresa ardua arrivare in cima senza quelle "cose nostrane". Occorre avere tanta tenacia, resistenza alle tentazioni a mollare, la bravura non basta. Sarri è riuscito nella favola e quasi infastidisce quelli delle "cose nostre". Si sentono diversi, forse inferiori, al punto da aspettarlo al varco. Sarri non piace al sistema calcio ed è stato preso d'assalto nel difficile momento del dopo Higuain, corredato dall'infortunio del suo sostituto. Tentativi spazzati via in cinque giorni e due gare di fuoco, nonostante fosse solo. La ditta da cui dipende spesso lo ha stuzzicato, commettendo il grosso errore di isolare l'allenatore nelle difficoltà, tra l'altro da lui non partorite, offrendolo in pasto a quelli delle "cose nostrane". Un gioco che poteva agevolmente tradursi in meno risultati. Ma Sarri viene dalla gavetta vera, non ha avuto sponsor e carriere da calciatore di successo da spendere e per questo motivo ha grinta, tenacia e forza mentale per resistere alle pressioni. Sarri non è solo tattica, gioco, che è la vera sicurezza del gruppo. Sarri è anche un motivatore e la sua storia l'essenza dello sport e della vita. Napoli può essere orgogliosa di avere in casa un esempio lontano dalle "cose nostrane" per i giovani che, osservandolo, potranno anche loro sognare e inseguire la loro impresa, la loro favola di vita lontana dalle "cose nostrane". Sarri è un patrimonio da preservare, una goccia di sport sano nell'Oceano del consumismo del calcio. Vedremo...

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Fonte : di Marcello Pelillo per CalcioNapoli24
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