Pelillo... nell'uovo - Messi é l'Everest, gli arbitri le scimmie e il Napoli si fa piccolo...

09.08.2020
14:00
Redazione

Napoli, Pelillo nell'uovo

Napoli - Diventa difficile analizzare queste gare quando il direttore di gara regala il vantaggio dopo soli nove minuti e ci mette anche il rigore del 3-0. È altamente condizionante se l'avversario è già individualmente più forte. Se agli errori arbitrali ci si mette pure un Messi in serata che riesce a fare gol da terra dopo una serpentina in area, si capisce che l'Everest c'è e va scalato anche a piedi nudi. Fatta questa premessa doverosa va detto che il Napoli si è subito disunito. La squadra non è sembrata pronta a tutto, non ha dato l'idea di esserci arrivata con la necessaria preparazione. Sembrava un Napoli già vinto, che non aspettasse altro che trovarsi le prime contraddizioni per mollare. Un Napoli per nulla convinto di potercela fare, predisposto alla resa. Sotto il profilo tattico, più di una cosa non ha funzionato. La coppia difensiva Manolas-Koulibaly inizia a convincere sempre meno. C'è la statistica che punisce soprattutto il senegalese quando gioca con l'ex Roma. I dati condannano le prestazioni dei due quando giocano insieme, e qualcosa si nasconderà dietro ad una statistica così netta. Nella ripresa, quando il Barcellona era visibilmente stanco, forse si poteva fare qualcosa dalla panchina. Lozano quando è entrato ci ha messo gamba e vivacità, ma come al solito è stato inserito tardi, a dieci minuti dal termine. Fabian continua ad essere sacrificato a destra, ossia a piede invertito, senza mai "l'azzardo" di spostarlo nella sua posizione naturale, neanche quando ci sono due gol da recuperare al Camp Nou e il tempo stringe. È stato inserito Milik per sfruttarne i colpi di testa, ma con i calciatori a piede invertito sulle fasce diventa difficile servire nei tempi giusti lo stoccatore perché bisogna convergere prima e poi crossare. Non a caso l'unico cross buono è arrivato da Mario Rui, con il sinistro, dalla fascia sinistra, ma il gol del polacco è stato vanificato dal fuorigioco. Ad un certo punto, sostanzialmente, sembra essere andato in confusione anche Gattuso. Il tecnico, spostando le pedine giuste, avrebbe probabilmente potuto impensierire una squadra che, nella ripresa, ha voluto solo guadagnare minuti tra sostituzioni e ricerca dei falli che il Napoli nervosamente concedeva. Gli azzurri hanno dato la sensazione di non esserci arrivati bene. Gli uomini di Gattuso non si sono giocati al meglio tutte le carte. È un aspetto, quello della preparazione alla gara, che va sottolineato perché il Napoli ha avuto il tempo. In campionato, infatti, gli azzurri non avevano obiettivi nelle ultime cinque o sei gare. La rinuncia ad Allan anche in una gara del genere è avvolta nel mistero. Sarà pure auspicabile il mordente non eccezionale del brasiliano in campionato data la cessione imminente, ma può un giocatore come Allan non avere stimoli a giocare un ottavo di Champions al Camp Nou? Tanti elementi avrebbero potuto permettere al Napoli di giocarsela meglio tra scimmie, Everest e poca voglia di lottare in un rompere le righe che i calciatori avevano già nella testa a Capodichino ... Vedremo...

Fonte : Marcello Pelillo
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