Pelillo... nell'uovo - Un'escalation d'illusioni dietro l'eccesso di negatività...

29.04.2019
15:10
Redazione

Il Napoli è vivo. Il Frosinone non è stato un avversario irresistibile, ma gli azzurri hanno dimostrato di esserci sotto il profilo dell'applicazione, dell'impegno e questo aspetto contava più di ogni altro. La storia del calo di motivazioni è maledettamente possibile nel calcio dei milionari, ma allo stesso tempo non ammette giustificazioni.  Una vittoria che vale la matematica qualificazione in Champions, la quarta consecutiva. Il Napoli sarà in Europa per la decima stagione consecutiva ma la notizia sembra passare inosservata per la gran parte del tifo azzurro. 

La maglia respinta agli uomini di Ancelotti a fine gara è il gesto di una minoranza che indica, tuttavia, la temperatura del tifo napoletano. Il clima è eccessivamente negativo intorno alla squadra. La delusione sta prendendo il sopravvento a partire da quel triste 28 aprile 2018, quando il sogno del tifo partenopeo è caduto al Meazza in un pugno di minuti. Quella batosta ha lasciato il segno e la delusione è stata alimentata dall'ingaggio di Ronaldo. Il club ha cercato di gettare positività ingaggiando l'allenatore con la bacheca più ricca del calcio italiano tra quelli in attività. Una risposta forte della società anche all'addio dell'amato Sarri, applaudita non solo a Napoli ma in tutta Italia. Tuttavia, l'arrivo di un tecnico come Carlo Ancelotti ha creato delle inevitabili aspettative nel tifo azzurro circa l'arrivo di qualche campione. I tifosi hanno auspicato una ripetizione dell'esperienza di Rafa Benitez, con il quale arrivarono i titolati Albiol, Higuain e Reina. Aspettative alimentate, poi, dalla telenovela mediatica che ha riguardato Cavani, amplificata anche dagli strumenti social. Un mercato all'insegna della "modernità" con audio di presunti intermediari che hanno fatto il giro della città allargando l'orizzonte delle illusioni.

Da quel punto in poi l'escalation di delusioni non si è mai arrestata. Gli auspicati top player non sono arrivati. Il distacco precoce dalla vetta e la nuova illusione di poter eliminare il Liverpool, svanita per un gol, hanno chiuso l'amaro 2018 del pubblico azzurro. Dopo due mesi arriverà l'eliminazione cocente dal Milan in coppa Italia a giorni dall'addio inatteso del capitano Marek Hamsik dopo dodici anni. Il resto è storia più recente con tifosi che si sono sentiti aggrappati all'Europa League, di fatto sfumata ai quarti contro gli inglesi dell'Arsenal. 

Il Napoli delle belle serate di Champions, unico periodo di positività avvertito dal tifo, non si visto più. Sono mancati i costruttori del gioco Albiol, infortunato, e Hamsik, è mancato Insigne, sono mancate alternative a centrocampo per effetto del mercato invernale, che è sembrato punito dalla sorte con l'infortunio di Diawara. Un valzer di illusioni e delusioni troppo ravvicinate, speranze e aspettative disattese che non hanno contribuito a rimarginare la ferita di quella notte del Meazza. Il tifo di Napoli ha bisogno di una ventata di positività, di un asso nella manica, di qualcosa che faccia riaccendere l'entusiasmo e che avvicini i tifosi alla squadra. Il tifo del calcio ha i suoi pregi e i suoi difetti, è un fenomeno di massa e cercare di cambiarlo nei suoi alti e bassi emotivi è la più grande e inutile presunzione che si possa avere... Vedremo...

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Fonte : di Marcello Pelillo
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