Pelillo...nell'uovo - La mano di Ancelotti sulla doccia di Klopp...

18.09.2019
20:30
Redazione

Il bello della Champions è tutto lì, nelle sere come quella del San Paolo, quando si battono i campioni d'Europa dopo una gara intensa ed equilibrata, quando ad un certo punto può succedere di tutto perché la differenza la fanno le energie residue, più mentali che fisiche. E il Napoli c'è stato fino all'ultimo, ha tenuto testa alla squadra di Klopp, che non era quella dello scorso anno, battuta di misura dagli azzurri dopo un dominio territoriale. Stavolta il Liverpool ha giocato, ha rischiato, ha sfiorato più volte il gol. Non a caso, i migliori in campo sono stati i componenti della retroguardia partenopea, Meret compreso.

Il portiere, dopo le parate di sabato, ha compiuto un altro miracolo sul diagonale di Salah, vigile sullo svarione beffardo di Manolas. Il greco ha macchiato una bella prestazione nel finale rischiando anche un clamoroso autogol. Perfetti, invece, i compagni di reparto. Sorprendente la disinvoltura di Di Lorenzo, all'esordio assoluto nelle coppe europee. Le sue chiusure sono state puntuali e determinanti, e anche in qualche sortita offensiva della ripresa ha mostrato una intelligenza tattica da veterano. La sorpresa vera è arrivata da Mario Rui. Il portoghese non ha commesso errori, ha lottato e difeso l'area con la stessa efficacia dell'ex Empoli, senza mai perdere la concentrazione. In cima svetta più di tutti quel gigante proveniente dal Senegal. Koulibaly ha sventato tanti pericoli in area e vinto svariati duelli individuali. Una bellissima sfida a distanza con l'eccellente Van Dijk, a tratti ravvicinata quando si contrapponevano sui rispettivi corner. I difensori azzurri sono stati i più bravi ma questo aspetto non deve disorientare. La squadra di Ancelotti ha tenuto testa senza remore ai campioni d'Europa. Le occasioni sono arrivate da entrambe le parti e il combattimento è stato equilibrato e intenso su entrambi i fronti. Più pungente il Napoli in contropiede nel primo tempo e nel finale. In mezzo, specie nella prima parte della ripresa, c'e stata una supremazia di gioco dei Reds alla quale Carlo Ancelotti ha saputo dare risposta tempestivamente con i cambi necessari.

Più polmoni e fisicità con Elmas, Zielinski e Llorente per gli esausti Allan, Insigne e Lozano. Il primo è stato protagonista di un grande duello con Milner, mentre i due attaccanti hanno pagato la fisicità degli inglesi. Le mosse del "mister di coppe" hanno spostato l'equilibrio a favore degli azzurri, che hanno saputo sfruttare meglio le occasioni rispetto agli ospiti. La partita avrebbe potuto avere tanti risultati diversi. È l'imprevedibilità che regala la Champions con le sue mille motivazioni che spingono tutti a dare il massimo. Una gara che porta il marchio della tenacia di Koulibaly e l'esperienza e la concretezza di Callejon, Llorente e Mertens. Una sfida avvincente, intensa, dove la parte della volpe è toccata al Napoli. La squadra di Ancelotti ha vinto con l'esperienza delle grandi squadre, sapendo difendere quando era necessario e colpire al momento giusto. E in questo aspetto che si è vista la mano dell'allenatore. Una prova di maturità tattica, una capacità di gestire le diverse fasi di un incontro, sempre in bilico, che rispecchia fedelmente lo stile vincente di Ancelotti. Una prova di maturità per gli azzurri e l'ennesima sconfitta al San Paolo per Klopp. L'allenatore tedesco non riesce a trovare il feeling a Fuorigrotta. Qualcuno sussurra che ha trovato la doccia funzionante, ma con acqua gelata... Vedremo...

Fonte : Marcello Pelillo per CalcioNapoli24.it
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