SILENT CHECK - Dal titolone ai titoli di coda? Le risposte di Ancelotti e il paradosso finale

09.12.2019
19:30
Redazione

di Dino Viola

Dai titoloni sulla corsa scudetto ai titoli di coda? Restano le parole dell'ultima conferenza di Ancelotti, quella di oggi. Potrebbe davvero essere l'ultima, almeno leggendo tra le righe di risposte a volte chiare, a volte volutamente meno. 

Sulle note di un vecchio successo di Julio Iglesias c'è tutta la consapevolezza di un serafico professionista dalle spalle larghe, capace anche di accettare con serenità che finisca quest'ultima avventura, tra aspettative disattese e grandi delusioni. Con naturalezza ha evitato di argomentare su una possibile mancata fiducia della società; con decisione ha anticipato la risposta di Meret affermando che non vuole una squadra che giochi per lui. Gli strappi su entrambi i fronti non si sono ricuciti: è evidente.

Lo sguardo e la smorfia di un sorriso di chi ha già deciso, di chi ha già tratto un bilancio tra riflessioni ed errori: un solo sbaglio da ammettere davanti ai microfoni, ma senza dire quale.

Dopo l'annucio venerabile, minuto dopo minuto sono salite vertiginosamente le quotazioni di Gattuso. Dovesse accadere ciò, anche dopo una vittoria sul Genk, il Napoli non deve incappare nell'errore di aver messo tutto al proprio posto. Perchè Ancelotti per certi aspetti non è mai stato il problema, ma al massimo un problema. Soprattutto quando la squadra non dà alcun segnale di ripresa. Pertanto c'è ancora tanto da sistemare, ammesso sempre che si inizi dall'allenatore.

C'è un ambiente da rigenerare, una rosa intera da rivitalizzare con nuovi stimoli. E chi ne è privo, è giusto che cambi aria: un altro piccolo cambio generazionale non sarebbe male. Senza tirare in ballo marchette e offese varie, con la giusta di riconoscenza verso chi ha fatto la storia dell'ultimo Napoli, ci si saluta e si chiude un ciclo con rispetto. Prima o poi doveva accadere. Gennaio potrebbe offrire questa opportunità.

Nell'immediato non resta che vivere il contrasto di emozioni tra la possibile qualificazione agli ottavi Champions (per la terza volta nella sua storia) e l'eventuale quanto rumoroso addio di Ancelotti. Se con esonero o dimissioni poco conta. Intanto la valigia è sul letto ed è sempre meno probabile che venga disfatta, al punto che il paradosso sarebbe proprio la sua permanenza, alla luce di questa conferenza e dell'aria che si respira...

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