SILENT CHECK - Sicuro che è tutto perfetto? Bene, ma non benissimo

23.09.2019
18:30
Redazione
  • Gli addetti al Var in una stanza rivedono le immagini, si confrontano in breve tempo, riflettono e poi comunicano le conclusioni. Questa rubrica si rifà proprio a questo momento chiamato SILENT CHECK: rivivere le immagini della partita con spunti anche extracampo. Un racconto del tutto personale del vissuto del match e post match, in confidenza col lettore, tra innocenti licenze e riflessioni in tutta libertà. Zero schemi e poche regole? La rubrica è mia ...

di Dino Viola

Vincere col Liverpool ha scatenato gli opinionisti circa i sogni Champions. Vincere col Lecce ha regalato nuova linfa per quelli Scudetto. Per fortuna che il Napoli non partecipa alle qualificazioni ai Mondiali. Non mi va però di spezzare l'entusiasmo, perchè un attaccante che si trova lì dove va a finire la palla non si vedeva da un po' di tempo. Se la scelta del doppio centravanti ricorda ironicamente la coppia Sosa-Calaiò, l'opportunismo mostrato da Llorente in questi tre gol, ci fa scoprire che si può vincere anche con le palle sporche, sia con una neopromossa che coi campioni d'Europa.

Volendo restare coi sogni sul territorio nazionale, si butta un occhio in casa avversaria visto che da noi a quanto pare va tutto bene, anche se qualche considerazione mi scappa. La Juve resta davanti arrancando col Verona ed anche questo fa vedere la vittoria di Lecce in maniera leggermente diversa. Punti di vista. Il turnover così gestito ha messo tutti d'accordo, almeno sino alla prossima mancata vittoria. Per adesso si consente ai meno in forma di recuperare (vedi Manolas), e allo stesso tempo di rendere meno indispensabile uno come Allan: una follia sino a qualche tecnico fa. La magia di questa rotazione sta anche nel vedere la gara di domenica utile a far mettere minuti nella gambe di Milik, e fa passare inosservata la sua prova sbiadita.

Un incantesimo simile a quello dello spogliatoio dell'Inter, che trasforma gli attori principali di un litigio nei protagonisti del derby vittorioso e li manda in gol. Per ora il confronto coi nerazzurri è a distanza e nei numeri che consigliano qualche riflessione: otto gol in quattro partite restano tanti, mentre Conte ne ha incassato soltanto uno. Con Lecce e Samp puoi venire graziato su quelle palle perse dai centrocampisti, ma con altre squadre proprio no. Qualcosina va migliorata senza dubbio ma se si continua a fare tredici gol ogni quattro partite, il discorso assume un aspetto diverso. Un'utopia continuare a segnare così, impossibile pensare che a Milano non si subiscano più gol. La strada per lo scontro diretto con l'Inter è ancora lunga: se ne parla il 5 di gennaio. Nel mezzo però non bisogna inciampare più di tanto nei sogni. Va tutto bene ma non benissimo.

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