Claudio Gavillucci
Claudio Gavillucci

L'ex arbitro Gavillucci: "Omertà diffusa tra i fischietti, AIA con poca trasparenza. Orsato in Inter-Juve del 2018? Valutato da 8,50, la mia stessa valutazione per quel Sampdoria-Napoli..."

25.05.2020
15:10
Redazione

AIA e polemiche su Inter-Juventus del 2018, le verità dell'ex arbitro Gavillucci

Ultime notizie calcio. Claudio Gavillucci, ex arbitro, è intervenuto ai microfoni di Kiss Kiss Napoli nel corso del programma “Radio Goal”. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24.it, in merito al suo libro 'L'uomo nero: Le verità di un arbitro scomodo' in cui racconta della sua dismissione e della poca trasparenza dell'Aia: 

“L’idea del mio libro nasce da un sms che mi arrivò dopo essere stato dismesso dall’AIA a 38 anni. Ho deciso di andare fino in fondo per capire se queste motivazioni fossero valide: da quel momento ho scoperto una serie di cose che mi hanno spinto a mettere nero su bianco tutte queste verità, soprattutto per il rispetto e l’amore per il calcio.

L’omertà è diffusa in tutti quanti gli arbitri, nella nostra federazione ci sono i muri di piombo che non vogliono aprirsi all’esterno. Questo porta a nascondere molte cose, causando un sistema poco trasparente. Bisognerebbe uscire da questi paletti, rendendo il calcio uno sport con meno polemiche e più comunicazioni tra l’AIA e tutto ciò che c’è intorno".

I referti e le valutazioni degli arbitri? Ringrazio i napoletani per gli attestati d’affetto per quello che feci contro la Sampdoria sospendendo la partita per cori razzisti, ma l’AIA la valutò con lo stesso criterio con il quale fu valutato l’operato di Orsato in Inter-Juventus del 2018: fu paragonata per 8,50 alla stessa di Orsato (nel libro viene pubblicato il documento, ndr). Con i miei avvocati stiamo portando davanti alla corte federale proprio queste incongruenza sul giudizio che l'AIA dà all'operato degli arbitri".

Su Nicchi: “Lui non rappresenta tutta l’AIA che è un'associazione di 30mila iscritti, ma dal punto di vista normativo ha il diritto di stare dov’è anche se Gravina dichiarò che 2 mandati fossero più che sufficienti. Dal punto di vista personale credo che non sia più al passo con le esigenze richieste del calcio. Anche dal punto di vista comunicativo non mi spiego molte cose. Con Collina non staremmo qui a lamentarci di 4 mandati congrui, lì gli arbitri non possono parlare ed il sistema elettorale è senza rappresentanza della minoranza o della giustizia".

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