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La Serie A snobba l'allarme UEFA: "Il calcio italiano non rispetta le nuove regole finanziarie"

06.07.2022
13:30
Redazione

Allarme UEFA: la Serie A non riesce a rispettare i nuovi parametri di sostenibilità finanziaria, ma le squadre italiane disertano il vertice a Coverciano

La Serie A spende troppo e guadagna troppo poco. È questo l'allarme lanciato ieri dalla UEFA in occasione di una riunione organizzata a Coverciano dall'Ufficio Licenze e Sostenibilità Finanziaria della FIGC, alla quale l'organizzazione europea del calcio ha partecipato nella persona di Andrea Traverso. 

L'evento aveva l'obiettivo di spiegare ai club di Serie A tutti i dettagli della nuova riforma finanziaria dell'UEFA, che però getta molte ombre sulla sostenibilità finanziaria del calcio italiano. 

Serie A, allarme UEFA sulle sostenibilità finanziaria

Attualmente, infatti, le squadre italiane spendono in costo del lavoro l'81% dei guadagni, cifra seconda solo a quella della Premier League. E tuttavia, quanto ai guadagni, la Serie A è penultima, davanti solo alla Ligue One francese. Ciò significa che le spese sono altissime e i guadagni troppo bassi. Di questo passo, date anche le nuove regole UEFA, il calcio italiano potrebbe davvero far fatica.

L'allarme lanciato dall'UEFA riguarda il prossimo triennio: l'obiettivo è al 2025, tagliare i costi dall'81% al 70%, una sorta di salary cap, un tetto sugli ingaggi con tanto di sanzioni e squalifiche dalle coppe europee per le squadre che non dovessero rispettarlo. Un obiettivo che però al momento sembra davvero irraggiungibile per la Serie A.

A complicare la situazione, come riporta La Repubblica oggi in edicola, è il sostanziale disinteresse della Serie A per questo argomento: "dei 20 club di Serie A, solo Samp, Fiorentina e Roma avevano mandato i loro vertici (Romei, Joe Barone e Berardi), per il resto, ad ascoltare solo qualche direttore finanziario. Che gli altri amministratori abbiano preferito altro, distratti magari dal mercato, dice molto".

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