Medici Sportivi, il presidente Castellacci: "Giocare alle 16.30 in estate? Climi difficili da sopportare. Una cosa ci lascia perplessi"

25.05.2020
19:50
Redazione

Parla Castellacci

Notizie Calcio Napoli - Enrico Castellacci, Presidente medici sportivi italiani ed ex storico medico sociale della Nazionale italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante su Radio Kiss Kiss Napoli:

“Tutti aspettano con ansia una data. Tutti i tecnici, gli operatori, i preparatori atletici, e i calciatori. Sarebbe fondamentale per programmare gli allenamenti. Io credo che il 28 questa data debba uscire perentoriamente, non penso ci saranno ulteriori ritardi. Sarebbe stato bello che sin dall’inizio si tendesse a sburocratizzare, facendo un solo tavolo di confronto, evitando passaggi, ratifiche, confronti. Serviva solo buon senso.

Avvertiamo molto la responsabilità dei medici, ma non avvertiamo quella della federazione. Questo ci lascia un attimo perplessi. Mi auguro che questo serva da esperienza. I medici del calcio hanno dalla loro la professionalità ma non hanno pressione mediatica, non hanno aiuti politici. D’ora in poi il binomio preparatore-medico, sarà fondamentale per le squadre, per i recuperi e per ridare tono agli atleti.

Quattro settimane di lavoro? Sarebbero essenziali. Tre settimane sarebbero il minimo, quattro il giusto! Ho delle perplessità per quanto riguarda il protocollo e la sua applicabilità per delle squadre di Lega Pro e Serie B. Mi domando come possa ripartire il campionato di Lega Pro se queste linee guida non possono essere applicate.

Aspetto mentale dei calciatori? È una componente estremamente importante. Ovviamente i calciatori hanno tutte peculiarità differenti e ognuno affronterà la cosa diversamente. Con il campo, il profumo dell’erba, riusciranno a superare queste paure.

16:30? È difficile giocare a quell’ora perché in estate fa molto caldo. Mi ricordo il mondiale in Brasile, giocammo con un tasso di umidità del 90% all’una del pomeriggio. Sono climi difficili da sopportare. È un orario che avrei evitato puntando su altre fasce orarie”.

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