Morte Pietro Anastasi, il figlio rivela: "Ha deciso lui di andarsene, ha chiesto la sedazione assistita! Aveva la SLA, voleva morire serenamente"

19.01.2020
11:00
Redazione

Il figlio di Pietro Anastasi spiega la morte del padre avvenuta tramite sedazione assistita dopo la scoperta della SLA

Ultimissime calcio- La Serie A, dice addio a Pietro Anastasi in questi giorni. L'ex calciatore della Juve è scomparso, ma il figlio rivela che è stato suo padre a decidere di andarsene. «Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all’intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera quando era ricoverato all’ospedale Circolo di Varese ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente». Queste le parole a sorpresa di Gianluca Anastasi che ricorda la scomparsa del padre Pietro avvenuta due giorni fa, confermando che è stata dovuta alla Sla.

Anastasi

Pietro Anastasi, le parole del figlio sulla morte

«Ha scelto lui giovedì sera di andarsene. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volerla subito. Tutto era cominciato tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba ma a lui all’inizio non abbiamo detto nulla. Abbiamo fatto altri esami ed è venuto fuori che aveva un tumore all’intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Comunque papà si è operato e il tumore è stato tirato via. Poi abbiamo fatto altre analisi e approfondimenti medici ed è venuto fuori il problema. Il medico ci ha detto che era Sla ma a papà abbiamo preferito tacerlo anche se lui aveva capito tutto. Abbiamo deciso di dirgli la verità tre mesi fa, ma lui come detto lo aveva già immaginato perché i problemi nei movimenti erano evidenti. Da allora la cosa è precipitata e gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti, perché papà non riusciva più a muoversi e respirava a fatica e si aiutava con l’ausilio di unamacchina da cui non riusciva più a staccarsi. Poi gli è stata consigliata anche la tracheotomia ma a quel punti lui ha detto ‘bastà”basta”, seguirò il destino della mia malattia», e ha rifiutato l’accanimento terapeutico. Cosìmercoledì è entrato nell’Hospice, dove sono i malati terminali, e il giorno dopo ha deciso di essere sedato. Lui era cosciente anche se faceva fatica parlare, ci ha salutato, mio fratello che vive in America, poi me e mia mamma, abbiamo chiacchierato una mezzoretta dei vecchi tempi e della vita bella insieme poi è arrivato il dottore, gli ha messo l’ago per la sedazione assistita. In 40 minuti si è addormentato e il giorno dopo papà è morto».

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