
Morte Pietro Anastasi, il figlio rivela: "Ha deciso lui di andarsene, ha chiesto la sedazione assistita! Aveva la SLA, voleva morire serenamente"
Il figlio di Pietro Anastasi spiega la morte del padre avvenuta tramite sedazione assistita dopo la scoperta della SLA
Ultimissime calcio- La Serie A, dice addio a Pietro Anastasi in questi giorni. L'ex calciatore della Juve è scomparso, ma il figlio rivela che è stato suo padre a decidere di andarsene. «Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all’intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera quando era ricoverato all’ospedale Circolo di Varese ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente». Queste le parole a sorpresa di Gianluca Anastasi che ricorda la scomparsa del padre Pietro avvenuta due giorni fa, confermando che è stata dovuta alla Sla.

Pietro Anastasi, le parole del figlio sulla morte
«Ha scelto lui giovedì sera di andarsene. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volerla subito. Tutto era cominciato tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba ma a lui all’inizio non abbiamo detto nulla. Abbiamo fatto altri esami ed è venuto fuori che aveva un tumore all’intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Comunque papà si è operato e il tumore è stato tirato via. Poi abbiamo fatto altre analisi e approfondimenti medici ed è venuto fuori il problema. Il medico ci ha detto che era Sla ma a papà abbiamo preferito tacerlo anche se lui aveva capito tutto. Abbiamo deciso di dirgli la verità tre mesi fa, ma lui come detto lo aveva già immaginato perché i problemi nei movimenti erano evidenti. Da allora la cosa è precipitata e gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti, perché papà non riusciva più a muoversi e respirava a fatica e si aiutava con l’ausilio di unamacchina da cui non riusciva più a staccarsi. Poi gli è stata consigliata anche la tracheotomia ma a quel punti lui ha detto ‘bastà”basta”, seguirò il destino della mia malattia», e ha rifiutato l’accanimento terapeutico. Cosìmercoledì è entrato nell’Hospice, dove sono i malati terminali, e il giorno dopo ha deciso di essere sedato. Lui era cosciente anche se faceva fatica parlare, ci ha salutato, mio fratello che vive in America, poi me e mia mamma, abbiamo chiacchierato una mezzoretta dei vecchi tempi e della vita bella insieme poi è arrivato il dottore, gli ha messo l’ago per la sedazione assistita. In 40 minuti si è addormentato e il giorno dopo papà è morto».