Coli Saco: "Arrivo da un quartiere difficile: o calciatore, o rapper o spacciatore. Ecco cosa facevo per giocare"

09.11.2023
21:50
Redazione

La storia del giocatore del Napoli

Notizie Calcio Napoli - Coli Saco, giocatore del Napoli in prestito all’Ancona, ha rilasciato un’intervista a La Casa di C dove ha raccontato la sua storia tra un’infanzia complicata e i primi passi nel grande calcio: “Ti dico la verità: dove sono cresciuto io è un quartiere molto difficile”, esordisce il 21enne originario di Crèteil, nel capoluogo del dipartimento della Valle della Marna in Francia. 

E come ogni contesto difficile, le tentazioni sono tante: “Dove sono cresciuto io tutti giocano in strada. Ho iniziato così: per noi è naturale. Nella nostra situazione hai 3 scelte: o fai il rapper, o diventi calciatore o inizi a spacciare. Io ho scelto subito il calcio”.

E lo ha fatto al netto di sacrifici non indifferenti come racconta: “Per arrivare agli allenamenti dovevo prendere prima un pullman di un’ora da casa mia e poi un altro treno. Le sessioni di allenamento erano tutti i giorni e non finivano prima delle 19:30. Quindi tornavo sempre a casa a mezzanotte, minimo, e sempre con pullman e treno. Spesso, quando aprivo il frigo al rientro a casa, non trovavo nulla. E’ stato molto difficile. Tutto. Ma questa è la vita di un quartiere e sei abituato fin da piccolo a stare così”. 

Poi l’arrivo in Serie A, inizialmente via Milan, tramite un dirigente che gli fa sapere di diversi interessi: “Mi dice che ci sono quattro squadre italiane su di me. E sono Milan, Juventus, Atalanta e Roma. E aggiunge: ‘Adesso scegli tu‘”. Come ha scelto Coli? Proiettandosi al futuro: “Conoscevo poco il calcio italiano e seguivo solo Pogba nella Juve. Non volevo andare lì perché avevo paura di non giocare. Pensavo già al futuro, mi vedevo già in prima squadra. Del Milan invece sapevo che era un grande club e che non era nel suo momento migliore, infatti giocavano spesso in Europa League. Con loro c’era Bakayoko, l’ho anche conosciuto. La verità? Non mi sembrava così più forte di me”.

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