Banfi racconta Ancelotti: "Me lo presentò Falcao, mi disse sarebbe diventato un campione. Fece vedere il mio film ai calciatori del PSG"

14.04.2019
23:00
Redazione

Lino Banfi, alias mister Oronzo Canà, manda un incoraggiamento speciale al “collega” Carlo Ancelotti per i prossimi impegni del suo Napoli, tra cui, ovviamente, la sfida di ritorno contro l’Arsenal di giovedì al San Paolo. «Caro Carletto, mi dispiace che quest’anno non hai vinto il "campioneto": ne hai vinti tanti, ti rifarai presto». Queste le parole dell’attore pugliese, ospite della giornata conclusiva della 41esima edizione degli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento, nel corso della quale ha raccontato al pubblico alcuni momenti salienti della sua carriera e, a margine, ha ricordato l’amicizia che lo lega ad Ancelotti. «Ho conosciuto Carlo diciassettenne al centro sportivo di Trigoria. Ci presentò Paulo Roberto Falcao, che nell'occasione mi disse (Banfi ne imita la cadenza portoghese): Lino, lo vedi questo ragazzo? Diventerà un grande campione». L'artista, tra l’altro, è tifoso dei giallorossi, squadra in cui l’attuale tecnico del Napoli ha militato tante stagioni, conquistando lo scudetto nell’82-‘83. Ma Ancelotti è stato anche attore per Banfi. Assieme agli allora compagni di squadra Roberto Pruzzo, Ciccio Graziani e Odoacre Chierico, compare infatti in una scena del film cult “L’allenatore nel pallone”, in cui Banfi interpreta appunto Oronzo Canà, il bizzarro tecnico della Longobarda. «Quando Carletto è diventato allenatore del Paris Saint-Germain, gli inviai un telegramma in cui scrissi, in francese, “ricordati del cinq-cinq-cinq”». Il riferimento è al cinque-cinque-cinque, il famoso modulo di Canà detto anche la bi-zona. «I giocatori della squadra francese non capivano, e così Carlo fece vedere loro il film. Mi disse che risero tutti». In seguito, Banfi è diventato “collega” di Ancelotti, in quanto ha ottenuto il patentino di allenatore “ad honorem” a Coverciano. «Spesso – ha concluso l’attore – i giornalisti sportivi mi chiamano per un commento, e quando vedo Marcello Lippi, il tecnico campione del mondo, passato anche per la panchina del Napoli, mi dice: “Ciao, mister”. E io: “Ciao, raghezzo”».

Fonte : Repubblica.it
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