Caso Diletta Leotta, oltre il danno la beffa: rubato il numero di cellulare, sconosciuti la contattano su WhatsApp

21.09.2016
13:20
Redazione

«Smettetela, immaginate di essere al suo posto», ha provato a cinguettare qualcuno su Twitter. Inutile. Intorno alle 11 del mattino sul microblog, e non solo, rimbalzavano all’impazzata le fotografie private di Diletta Leotta. Otto scatti in cui la giornalista di Sky sorride all’obiettivo in intimo o senza vestiti. Scatti personali, sulla cui origine e destinazione non ci si sarebbe dovuti interrogare e non è giusto porsi domande anche adesso, che sono diventati pubblici contro la volontà della protagonista e proprietaria.

Fin dai primi minuti è apparso chiaro che non sarebbe stato facile fermare l’onda: c’era chi condivideva le singole foto e chi faceva circolare un link con l’intero album. L’hashtag #Leotta ha scalato rapidamente la graduatoria dei più citati su Twitter, con il contributo delle citazioni di chi cercava di opporsi. Verrà poi scalzato solo molte ore dopo dall’esplosione della coppia Pitt-Jolie. Intanto, da un numero WhatsApp all’altro si avvicendavano ulteriori immagini prive del volto, e quindi probabilmente false. La giornalista catanese, volto della Serie B della tv satellitare, è stata subito avvisata da alcuni amici di quanto stava accadendo. «Ignoti avevano postato delle mie immagini private risalenti a sei e quattro anni fa che avevo nel cloud del mio telefono iPhone», ha denunciato alla Polizia Postale. Il luogo, virtuale, in cui si è consumato il furto sembra quindi essere la nuvola della casa della Mela.

Qualcuno deve aver sottratto la password a Leotta, o ne era addirittura a conoscenza. Una volta nell’archivio delle fotografie ne ha selezionate e scaricate una serie e le ha riversate in Rete. Come la diretta interessata conferma nella sua richiesta di «dare inizio a un’azione penale», potrebbe essersi trattato un atto compiuto tempo fa: «Da circa un anno ricevo notifiche da parte di Apple nelle quali mi comunicano che è stata cambiata la password». Non solo, ieri ha cominciato anche a ricevere messaggi da numeri di telefono sconosciuti su WhatsApp: il suo, evidentemente, deve essere circolato con il resto dei contenuti. Andrea Zapparoli Manzoni, esperto di cybersicurezza e membro del Clusit, spiega come per tutelarsi da situazioni di questo genere sia sufficiente adottare una serie di accorgimenti: «Separare i contenuti privati o potenzialmente compromettenti dagli altri e criptarli, con il programma gratuito 7Zip ad esempio. Non usare le stesse password per tutti i profili e prestare attenzione alle richieste di informazioni personali ricevute via mail o messaggistica istantanea».

Fonte : Corriere.it
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