Anestetizzare Osimhen sarebbe un bel Buongiorno, ma il potenziale si paga

11.04.2024
18:30
Redazione

Calciomercato Napoli - Una delle cose più probanti per un difensore centrale, in Italia, è tenere a bada alcuni tra i centravanti avversari più pericolosi. I nomi sono quelli lì: Lautaro Martinez, Olivier Giroud, Dusan Vlahovic, Victor Osimhen. Quest’ultimo, Alessandro Buongiorno, poco più di un mese fa, lo ha arginato egregiamente. E tenere a freno la verve e l’esuberanza di uno come Osimhen equivale ad un certificato di garanzia. In un Napoli che dovrà cercare necessariamente un difensore di adeguata validità a cui affidare la responsabilità del reparto arretrato, a prescindere da Amir Rrahmani, uno come Alessandro Buongiorno ci starebbe eccome. Piede mancino, certo da verificare in un reparto a quattro e non a tre come sempre accaduto al Torino.

Rimanendo in Serie A, i giocatori più simili come qualità stagionale sono Gleison Bremer della Juventus e Radu Dragusin, che a gennaio ha lasciato il Genoa per andare in Premier League al Tottenham. Ad aiutarci nelle statistiche di Opta torna il percentile, la una soglia che indica quanti sono i giocatori migliori o peggiori rispetto al giocatore preso in esame (un giocatore che si trova al 99 percentile per un dato indice ha solo l'1 percentile di giocatori migliori di lui in quel dato indice, in pratica per quell'indice è uno dei migliori)

La stagione 2023-2024, secondo i dati analizzati da FbRef e Opta e misurati con gli ultimi 365 giorni di Serie A, Premier, Liga, Ligue 1, Bundesliga, Champions ed Europa League, pone Buongiorno in vetta ad una serie di indici: ad esempio quello delle intercettazioni, perchè è a 99 percentile con 2,31 intercetti ogni 90 minuti, nessuno meglio di lui. Ed il fisico lo aiuta nei palloni alti conquistati, 3,30 ogni 90’ e 91 percentile. Più di 2 i contrasti tentati (84 percentile), 1,25 quelli vinti (85 percentile). 4,33 la somma di contrasti e intercetti (97 percentile). A differenza però di Martinez Quarta, e soprattutto di ogni difensore del Napoli, il reparto passaggi è meno utilizzato: solo 47,18 i passaggi ogni 90 minuti (25 percentile), 40,13 quelli completati (28 percentile), 59,71 i palloni toccati (33 percentile). C’è da dire che i numeri risentono eccome degli oltre 130 passaggi in meno completati dal Torino ogni 90, dai 519,5 del Napoli si scende a 385,7.

Un filo più roccioso, meno fluido con la palla al piede ma da rivedere con un altro allenatore, in un altro sistema di gioco. Chiaramente aver fermato uno come Victor Osimhen vale un segno più in una eventuale valutazione, ma l’Europeo con probabile convocazione da parte di Spalletti porterà il prezzo di Buongiorno a livelli a cui il Napoli potrebbe non voler arrivare. Sono lontani i tempi dei 36 milioni spesi per Manolas, dei 26 per Maksimovic. Figuriamoci i 18 di Kim Min-Jae. Il Torino due anni fa ha venduto Gleison Bremer alla Juventus per 41 milioni più 8 legati a bonus: se non saranno pareggiate certe cifre, non si scenderà troppo sotto. Ma la qualità, ed il potenziale, costano sempre un po’ di più. Come Osimhen nel 2020, no?

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