Caso Juan Jesus, chi è Mohamed Seik Mane che compare nel video sul razzismo

20.03.2024
20:50
Redazione

Alla scoperta di Mohamed Seik Mane, comparso nel video di Juan Jesus sul razzismo

Tiene ancora banco purtroppo il caso Juan Jesus, con Francesco Acerbi che non solo non ci ha messo la faccia assumendosi le sue responsabilità ma anzi ha addirittura rinnegato il tutto nonostante le immagini eloquenti. Nella giornata di oggi, intanto, la SSC Napoli ha postato un video per continuare sensibilizzare sul tema del razzismo

Protagonista il difensore brasiliano in compagnia di un giocatore di colore del settore giovanile in cui parlano della discriminazione razziale. Come specificato dallo stesso club, si tratta di immagini registrate prima che avvenisse lo spiacevole episodio in Inter-Napoli. 

Chi è Mohamed Seik Mane, il talento che parla del razzismo con Juan Jesus

Ma chi è il giocatore in questione? Si tratta di Mohamed Mane Seik, talento classe 2009 di ruolo attaccante che fa parte della categoria under 15 azzurra. E’ stato acquistato proprio lo scorso dicembre dalla Pro Vives, la società dei fratelli Vives di cui alla guida c'è l'ex calciatore Giuseppe Vives. Napoletano di Afragola, è stato una bandiera del Torino e infatti la scuola è sostenuta anche dalla società granata. E' dunque da lì che arriva 15enne della Guinea su cui la società ha puntato credendoci.

L'annuncio della scuola calcio giunse lo scorso 19 dicembre con la seguente nota: "La società Pro Vives dei F.lli Vives fa un grande in bocca al lupo al suo torello classe 2009 Mane Mohamed Seik che in queste ore ha firmato per un club professionista. La SSC Napoli infatti ha creduto e voluto il ragazzo investendo sulle sue qualità, Il nostro augurio è che per te sia solo un punto di partenza e che tu possa importi con le tue qualità in una società di tutto prestigio come la SSC Napoli". 

Perché è stato scelto proprio Mane per il video

Nella chiacchierata tra i due, il talento ha svelato di aver già assaporato purtroppo il razzismo sul campo e non sarà stata di certo la prima volta nella sua vita: "L'anno scorso in campionato un difensore mi ha dato del neg*o, ma non ho risposto, ho pensato a giocare", ha ammesso. Non è un caso che la società abbia chiamato Mane a parlarne e non altri giocatori della prima squadra: simbolo del dovere che abbiamo con le nuove generazioni ma anche dell'esperienza fondamentale che può passare chi ha già vissuto cose del genere a chi invece purtroppo potrebbe ancora farne le spese. Sperando in un male che venga debellato quanto prima, definitivamente. E che in futuro si parli di Mane solo e unicamente per le prestazioni in azzurro. 

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