
Che fine ha fatto Natan? Dall'MVP in Champions a 28' con Calzona
Perché non gioca più Natan nel Napoli? Le statistiche della sua prima stagione in Serie A e il flop con Calzona
Da MVP UEFA in Napoli-Braga ai 28' con Calzona: Natan è arrivato in estate con l'arduo compito di rimpiazzare, almeno numericamente, l'assenza di Kim Min-jae. Ma in realtà, è finito per diventare il quarto centrale in stagione del Napoli. Al momento, è infatti il difensore centrale partenopeo con meno minuti in stagione: 1149', dietro Rrahmani (2.615'), Jesus (2.099') e persino Ostigard (1.492'), con la media di 29' a partita in stagione dal Napoli (già 39 le gare disputate dagli azzurri). Ma in realtà, è stato assente per più di un mese a causa di un infortunio alla spalla.
Che fine ha fatto Natan? Le statistiche col Napoli
Ad incidere su queste statistiche certamente negative per il difensore brasiliano del Napoli, è stato il 2024: con Rudi Garcia era stato infatti utilizzato con continuità da Bologna in poi (5ª giornata di Serie A). E pure con Mazzarri, nonostante il momento 'no', aveva giocato con una certa continuità. L'apice è stato proprio Napoli-Braga di Champions League, con l'assist per il gol di Osimhen e il premio di MVP. Ma qualche settimana dopo si fa male e al rientro scompare dal campo.
Mazzarri non lo schiera fra Verona e Milan, lo inserisce solo alla sua ultima sulla panchina del Napoli (in casa col Genoa) per l'ammonito Ostigard nella ripresa. Con Calzona però esce dai radar: solo 28' nel finale della vittoria esaltante col 6-1 a Sassuolo.
Che fine ha fatto Natan? Andrebbe chiesto a Calzona, ritorno alle conferenze stampa pre-partita permettendo. Certo non è stata brillante la sua prima stagione in azzurro. Dopo tutto, il terzino arrivava dal campionato brasiliano e difficilmente poteva abituarsi repentinamente al campionato di Serie A. L'impegno non manca: dallo studio della lingua italiana al percorso per tornare al più presto dopo l'infortunio alla spalla sono sintomi di un calciatore che ha tanta voglia di fare e tornare alla grande, che ha la cultura del lavoro. Ma il paragone con Kim e il campionato disastroso degli azzurri (con 3 diversi allenatori in panchina) di certo non l'hanno aiutato.
