Chi crede nel cambio modulo a otto giornate dalla fine?
Dries Mertens o Arkadiusz Milik? Dries Mertens, ovviamente. C'è davvero qualcuno che crede realmente nella possibilità di scelta,
Dries Mertens o Arkadiusz Milik? Dries Mertens, ovviamente. C'è davvero qualcuno che crede realmente nella possibilità di scelta, da parte di Maurizio Sarri, dell'attaccante polacco al posto del belga? In questo momento è davvero difficile immaginare che, dopo mesi in cui la macchina-Napoli ha girato al meglio delle proprie possibilità, basti solo mezz'ora per cambiare idea e formazione in vista del prossimo match contro il Chievo Verona.
LE ROTAZIONI ANDAVANO FATTE PRIMA
In questi giorni l'occhio non può non cadere sul minutaggio dei calciatori del Napoli, con una rotazione scesa a tredici giocatori escludendo l'infortunato Faouzi Ghoulam: inserire i vari Marko Rog, Amadou Diawara, Adam Ounas andava fatto durante l'anno, non nel periodo cruciale della stagione. Adesso è quasi inutile invocarli dal primo minuto, a maggior ragione se Sarri - a discapito dei milioni di euro sborsati dalla società - non li ritiene in grado di esprimere la stessa qualità dei titolari. Probabilmente lo stesso discorso, senza infortuni, si sarebbe potuto applicare anche ad Arkadiusz Milik.
LE VECCHIE PAROLE DI SARRI
Torniamo indietro nel tempo, al cinque dicembre: a Rotterdam, anti-camera della sconfitta contro il Feyenoord e della sciagurata eliminazione dalla peggiore Champions League degli ultimi anni, Maurizio Sarri si lascia andare ad una confessione che può tornare attuale:
"4-2-3-1? Quest'anno l'abbiamo fatto quasi sempre bene, a Ferrara ci ha permesso di cambiare la partita. Così come contro lo Shakhtar Donetsk. E' chiaro che è un modulo in cui il punto di riferimento poteva essere Milik con Mertens dietro, se lo fai con due attaccanti che non sono prime punte allora è più relativo. Se c'era Milik, l'evoluzione poteva essere positiva: potevo pensare di proporlo dall'inizio ma adesso è inutile e non è più proponibile"
L'IDEA FUTURA
Maurizio Sarri ha delle idee abbastanza precise su chi gioca: in campo ci vanno quelli che hanno appreso a memoria i suoi dettami tattici, che siano prevedibili o meno in caso di poca brillantezza. Perciò ci vanno i soliti undici, da Reina a Mertens a meno di infortuni e squalifiche - Diawara ha dovuto aspettare lo stop di Jorginho per scendere in campo. Ed Arkadiusz Milik? Probabilmente mai dall'inizio con Dries Mertens, certamente alternativa a partita in corso. Magari dal primo minuto in casi estremi. Ma il 4-3-3 resta 4-3-3, a maggior ragione a otto partite dal termine della lotta scudetto. Il 4-2-3-1, no.
di Claudio Russo - Twitter @claudioruss
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