Criscitiello: "Superpippa Inzaghi, il Milan è nel delirio. Spiegate questa cosa a quei quattro calciatori"

27.04.2015
21:10
Redazione

Ecco uno stralcio dell'editoriale di Michele Criscitiello su Tmw: 

"SuperPippooooooooooo. Abbiamo goduto dei suoi gol e gioito con i suoi trionfi. Per noi resterà, sempre, SuperPippo Inzaghi. Spiegatelo a quei quattro calciatori che la storia non si dimentica e che, per vestire la maglia del Milan, bisogna nascere con un DNA da vincenti. In questa squadra non c'è mezzo calciatore che potrebbe vestire la maglia del vero Milan. Andiamo per gradi e proviamo a fare un'analisi lucida. Non conosco i nomi dei calciatori che, sul pullman di ritorno da Udine, si sono rivolti in maniera poco elegante nei confronti di Inzaghi. Per parlare a Pippo, SuperPippo, bisogna prima lavarsi la bocca e poi rivolgergli la parola. Soprattutto se chi si permette di fare il gradasso deve baciare per terra a Milanello ogni volta che supera il cancello. Chi sta affossando il Milan sono loro. Fatta questa premessa passiamo da SuperPippo a SuperPippa. Chi ha messo Inzaghi in questa situazione, di sicuro, non gli vuole bene, anzi, gli vuole davvero male. Bruciarsi è un attimo, le carriere si costruiscono con la polvere della Lega Pro, con le delusioni e con l'esperienza. Nessun mestiere si inventa, figuriamoci quello di allenatore. Un anno di allievi e uno di Primavera non bastano per poter allenare il Milan, così come non bastano per allenare in B o in A. Inzaghi, oggi, per noi è una SuperPippa perchè ha sbagliato ad accettare consigli e suggerimenti di Adriano Galliani. E' stato completamente errato il profilo dell'allenatore scelto. L'allenatore può sbagliare, certo, ma nessun calciatore si può permettere di rivolgersi così nei confronti di un tecnico. Questa licenza poetica alcuni giocatori se la prendono perchè Inzaghi non è mai stato, in passato, un leader del gruppo ma ha sempre ragionato per conto suo. Il Mister sbaglia ma i ruoli non si devono mai confondere. Quello che è successo di ritorno da Udine non sarebbe stato tollerabile neanche se su quel pullman ci fossero stati dei campioni, figuriamoci se a parlare sono coloro che non si rendono conto di essere dei miracolati dalla crisi del Milan. Berlusconi voleva cacciare Inzaghi in un attimo, Galliani ha fatto ancora da paciere ma non basta. Silvio deve capire che qui manca la materia prima e più passa il tempo e più il Milan perde di valore. Così anche i cinesi abbassano l'offerta. Ne va dell'immagine del club. Sono tre anni che si prova a ricostruire, ogni volta un esperimento diverso ma andare alla cieca non serve a nessuno. Meglio perdere 3 anni progettando qualcosa che andare avanti senza una bozza di progetto. Ripetiamo: la differenza tra Milan e Inter è proprio questa. Oggi sono entrambe alla canna del gas ma i nerazzurri hanno una base decente per migliorare (allenatore e almeno 6/7 calciatori) mentre il Milan naviga nel buio".

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