Da Palermo a Palermo: si chiude un anno da incubo, ma la sua stagione ancora deve iniziare…
E’ passato praticamente un anno da quella sera da incubo allo stadio Renzo Barbera di Palermo. Era il 14 febbraio, giorno della festa degli innamorati, che probabilmente Rafael Cabral ricorderà per molto tempo abbindolo ad una giornata nefasta, sportivamente parlando ovviamente. Da quella sera in poi, precisamente dal momento in cui dal piede di Achraf Lazaar partiva un tiro, anche piuttosto sbilenco, diretto verso la porta difesa dal numero 1 brasiliano (clicca su play per vedere le immagini), la carriera al Napoli dell’ex Santos ha preso una netta svolta in negativo. Quella sfida finì 3-1 in favore dei rosanero, con la volata per il 3° posto degli azzurri che iniziò a traballare proprio dalla trasferta sicula. Poi tutti sappiamo come andò a finire questa storia…
La sua storia in azzurro invece, è stata costellata di continui alti e bassi. O tutto o niente. Prima l’exploit come vice Reina nelle poche apparizioni al primo anno in maglia partenopea, poi la rottura del crociato e il lunghissimo infortunio, poi il ritorno in campo in tempi record, poi gli erroracci contro l’Athletic Bilbao e nelle prime gare della stagione, poi la rinascita con la Supercoppa di Doha vinta grazie alle sue parate, poi di nuovo errori su errori fino allo scivolone contro il Palermo. Da lì in poi, buio totale: Andujar gli soffia il posto da titolare, nonostante numerose e gravi incertezze anche per il portiere argentino, poi il ritorno di Reina a giugno con la porta girevole tra Sepe e Gabriel per il ruolo di 2° portiere. Così è finito da titolare indiscusso, a terzo portiere in meno di un anno. La sua annata da incubo finirà idealmente domenica sera a Palermo, esattamente un anno e un mese dopo l’ultima volta in Sicilia. La sua stagione però, ancora deve cominciare e probabilmente mai comincerà, viste le 0 presenze all’attivo e ben 2 portieri davanti a lui. Chissà come sarebbe andata se Lazaar avesse semplicemente passato quella palla invece di provare un tiro impossibile…
di Marco Lombardi - twitter: @marcolombardi24
RIPRODUZIONE RISERVATA