Dalla profezia di Edo alle offese su Twitter: il biennio di David López è l'elogio dell'onestà, ma quanti limiti...

27.08.2016
11:30
Claudio Russo

I tifosi, quel giorno, si aspettavano la presentazione di Javier Mascherano: il centrocampista del Barcellona confermerà, in seguito, che effettivamente c'erano stati dei contatti con Rafa Benitez per arrivare al Napoli ma non se ne fece niente. Dal nulla, una notte, comparve invece David López: il più classico degli outsider, assimilato più ad un carneade che ad un effettivo rinforzo di qualità per la rosa azzurra. Vista anche la delusione per l'eliminazione dai playoff di Champions, la rabbia dei tifosi si abbattè sullo spagnolo: insulti, tanti, indirizzati al suo account Twitter ("Capisco la delusione dei tifosi, mi sembra inutile promettere qualcosa: non ho paura, anzi ciò mi stimola. Ci sono stati anche messaggi carini e di benvenuto. Il fatto che mi abbiano offeso non mi dà fastidio, la gente non mi conosce, è normale" dirà durante la presentazione).

Volendo essere sempre chiari e precisi, va detto che David López non ha mai colpito l'occhio per le sue caratteristiche: non ce n'è mai stata una che abbia fatto gridare al miracolo o che abbia fatto applaudire a scena aperta la platea. Non era quel tipo di calciatore, ma totalmente altro: un ragazzo dedito alla causa, che non si è mai lamentato, un esempio di professionalità e di correttezza. Semplicemente, non era quello che ci si aspettava per fare il famoso 'salto di qualità'. Un quarto d'ora di presentazione, ed un bonus di cinquecentomila euro per l'Espanyol il giorno in cui sarebbe sceso in campo per la cinquantesima volta con la maglia del Napoli.

Un calciatore onesto, uno di quelli a cui veniva chiesto un compito da fare. E David López spesso lo ha fatto. Ha dato sempre il massimo, pur avendo dei limiti tecnici notevoli che non gli permettevano di esibirsi in verticalizzazioni rapide oppure lanci in diagonale di cinquanta metri. Oppure i tiri da fuori, spesso diventati passaggi ai compagni pure da posizioni privilegiate. Intelligenza tattica, quella sì. E molta. Quasi sempre al posto giusto nel momento giusto, come se presagisse già ciò che sarebbe accaduto dopo. Tante prestazioni oneste, alcune inguardabili (ma capitano a qualsiasi calciatore). In definitiva un acquisto discreto, ma uno di quelli che se ne trovano a bizzeffe. Un'esperienza sufficiente, senza squilli ma con una plusvalenza a bilancio così da far sorridere De Laurentiis.

De Laurentiis, ah già: David López resterà impresso nella memoria dei più accaniti tifosi del Napoli per due episodi accaduti durante la sua presentazione (in quell'occasione vennero ammirate per la prima votla anche le magliette jeans):

- la prima è la 'profezia' del vice-presidente Edoardo De Laurentiis: "David López è un bravo ragazzo, dalle ottime qualità, si farà vedere molto e sarà un grande titolare" (viste le difficoltà di Inler e Jorginho in un centrocampo a due, effettivamente è andata così);

- la seconda è il prosieguo dell'intervento del numero due azzurro, legato alla delusione dei tifosi per il mancato arrivo di Mascherano: "Delusi o non delusi, a noi dei tifosi ce ne può fregare e non fregare perchè fino a prova contraria a fine anno abbiamo sempre avuto degli ottimi risultati".

Il Napoli, quell'anno, finì quinto. Ma non fu colpa di David López.

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