Dalla Primavera ad opzione dribbling: la nuova vita di Adam

Gli piace, eccome se gli piace. Parliamo di Adam Ounas e di Carlo Ancelotti, esterno offensivo franco-algerino ed allenatore del Napoli. Non è Franck Ribery, non è Arjen Robben, ma un contributo alla causa azzurra può darlo. E pensare che in estate l'ex Bordeaux voleva andar via:

"Quando sono tornato dalle vacanze ho parlato con Ancelotti: mi ha detto di restare e che avrei trovato più spazio. Volevo stare qua ma visto che non giocavo mai avevo un po' di malumore. Mi dissero di aspettare quest'anno"

IL LANCIO DI OUNAS

La caratteristica principale di Adam Ounas è il dribbling. Qualcosa di mai visto con Sarri, che non lo vedeva nemmeno di striscio - e quando ne otteneva prestazioni di livello, lo tirava fuori. Adam ha sicuramente molta strada da fare davanti a sè, non è totalmente acerbo ma nemmeno pronto per giocare con continuità davanti a compagni più esperti di lui. Però Ancelotti, sin dal ritiro di Dimaro, lo ha osservato per bene, focalizzandosi sulle sue capacità di saltare l'uomo. Per la felicità di De Laurentiis, lo ha schierato già per 79': con Sarri furono 77'...al 5 novembre.

Buono con la Sampdoria, discreto con la Fiorentina, maluccio con la Stella Rossa. Quando s'è intestardito col dribbling, in un match che non s'è sbloccato mai. Per carità, Ounas non ha le stimmate del fuoriclasse di classe mondiale ma non è nemmeno l'ultimo della lista. E' uno dei tanti a disposizione di Ancelotti, pronto ad essere utilizzato all'evenienza. Meglio con lui che con la vecchia gestione, se pensiamo che finì per esser schierato con la Primavera nello scontro salvezza...

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