"Due reti a chi non ha creduto nei suoi mezzi": quando il Gallo si prese la sua rivincita sul Napoli...

06.05.2016
16:10
Redazione

Centravanti, un ruolo che ha messo in evidenza i protagonisti di Napoli e Torino durante l'anno. Da una parte Gonzalo Higuain, che sta stravolgendo ogni genere di record della Serie A e nelle ultime due partite dà alla caccia al record dei record, quello dei trentacinque gol di Gunnar Nordahl che risale al 1950. Dall'altra Andrea Belotti, che con la maglia granata ha messo a segno dodici gol nelle ultime ventitrè partite (sei nelle ultime nove, dal sei marzo ad oggi) e si propone - di rincorsa - per una maglia azzurra ad Euro 2016.

Rincorsa stoppata per un altro ragazzo di Calcinate. No, non Belotti detto 'il gallo' per via della sua esultanza. Bensì Manolo Gabbiadini, stoppato durante l'annata dall'ingombrante presenza - e dai gol - del Pipita. Si sarebbero potuti contendere anche una maglietta azzurra, quella del Napoli, Belotti e Gabbiadini. Chissà, magari l'arrivo di uno ha escluso quella dell'altro. Bisogna tornare un po' indietro nel tempo, tuttavia. Precisamente al 2014. Ultimo giorno di mercato, il Napoli deve ultimare una sessione che vede arrivare sotto il Vesuvio Mariano Andujar, Kalidou Koulibaly, David Lopez, Jonathan De Guzman e Michu. Chi può partire? Duvan Zapata, voglioso di trovare spazio e continuità di impiego viste le difficoltà palesi nel farlo essendo la riserva di Gonzalo Higuain. Il colombiano sarebbe potuto partire in prestito, c'era il Torino interessato a trovare un sostituto di Alessio Cerci - nel frattempo passato all'Atletico Madrid. 

Chi sarebbe potuto essere il suo sostituto? Un comunitario, un extracomunitario (il visto era disponibile). O magari si cambia programma totalmente, e si vira su un italiano. Esattamente così. Uno dei nomi valutati, sul finire della sessione di mercato estiva, fu proprio quello di Andrea Belotti, allora al Palermo. Un uomo che il Napoli ha valutato, aspettando sviluppi mai arrivati sull'asse che avrebbe potuto portare Duvan Zapata all'ombra della Mole Antonelliana. Non se ne fece più nulla. Zapata restò al Napoli, Belotti restò al Palermo. E si prese subito la sua personale rivincita.

24 settembre 2014, la prima da titolare di Andrea Belotti in Serie A è al San Paolo. Partita in notturna, doppio vantaggio sprecato dagli azzurri (2-0, poi 3-2) in un match che terminerà sul 3-3. "Esordire in un campo così importante e giocare contro grandi campioni come Higuain e Callejon è bellissimo, non me l'aspettavo nemmeno io di fare una doppietta alla prima da titolare" dichiarò un entusiasta Belotti. Un colpo di testa su calcio d'angolo, un tocco su assist di Dybala. Rafael battuto due volte, e pensare che sarebbe potuto essere suo compagno di squadra. A chiudere il discorso ci pensò l'agente Sergio Lancini, che non lesinò una piccola stoccata al Napoli: "Doppietta a quella che sarebbe potuta essere la sua squadra? Direi piuttosto due reti a una delle squadre che non hanno creduto nei suoi mezzi". Il rischio, però, è che in caso di trasferimento in azzurro difficilmente Belotti avrebbe trovato molto spazio: in fondo un mancato trasferimento può essere anche un vantaggio...

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