E se fosse un figlio di Napoli a insidiare Rafael tra i pali? Quattro situazioni aprono a una nuova ipotesi...
di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia
Da São Paulo a Napoli, da Sorocaba a Torre del Greco. Distanza mastodontica di 9.582 km in linea d'area che potrebbe sensibilmente ridursi in casa Napoli. L'asse italobrasiliano potrebbe infatti rappresentare la porta del futuro all'ombra del Vesuvio: Rafael Cabral da una parte, Luigi Sepe dall'altra.
"Tornerei di corsa, ma non dipende solo da me. Ho fatto la gavetta, sogno di tornare a Napoli", è di ieri l'apertura del portiere dell'Empoli nel corso di un'intervista del Corriere del Mezzogiorno. Cresciuto nel settore giovanile partenopeo, vanta già una presenza in azzurro: era il 28 gennaio 2009, l'estremo difensore subentrò nel match con la Fiorentina all'Artemio Franchi dopo l'infortunio di Gianello e la già nota assenza di Gennaro Iezzo per problemi alla schiena. Solo quindici minuti di gioco, ma subito un record prestigioso: l'esordio nella massima divisione a soli 17 anni e otto mesi. Da allora una serie di prestiti che hanno contribuito efficacemente alla sua formazione. Prima due anni al Pisa in Lega Pro, poi il salto in Serie B col Lanciano e infine il ritorno nell'ambita Serie A col neopromosso Empoli. Tutte esperienze con risultati decisamente positivi.
Cinque anni più tardi, il figlio prodigo potrebbe tornare a casa. Il suo prestito al club toscano scadrà in estate e non è da escludere una permanenza all'ombra del Vesuvio per una serie di situazioni. Una su tutte: il suo rendimento. 10 presenze finora, il 23enne ha infatto mostrato buone qualità e una certa dimestichezza tra i pali. Parallelamente, le incertezze del collega paulista e la situazione di uno scontento Andujar (clicca qui per leggere) potrebbe aprire a questo nuovo scenario. Rafael-Sepe, una nuova coppia di portieri che si sfiderebbero ad armi pari ogni settimana per una maglia da titolare così da tenere sempre la tensione alta. Intanto ancora un'altra situazione potrebbe favorire quel che tutt'ora è solo una suggestione: le nuove regole sulle Serie A che prevedono in rosa la presenza di almeno quattro giocatori cresciuti in Italia e altri quattro cresciuti in particolare nel settore giovanile, scenario per il quale il Napoli dovrà chiaramente muoversi considerando l'attuale impronta internazionale.
Nel frattempo domenica i due si sfideranno a distanza, al San Paolo. Il futuro della porta del Napoli dipenderà dai loro guantoni, soprattutto da quelli del brasiliano che ha ancora un anno di tempo per mostrare le grandi qualità ostentate prima del serio infortunio. Per lo scugnizzo invece il 2015 potrebbe essere l'anno della consacrazione nel grande calcio, purché conservi la continuità che l'ha caratterizzato finora. Intanto si gode la sfida nella sua tera e spera nello sgambetto a Benitez: "L’emozione già adesso è fortissima, ma difenderò con le unghie e con i denti la porta della mia squadra. L’Empoli arriva al San Paolo con grande rispetto ma decisa nel fare il possibile per portare punti a casa".
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