Gollini ed il dissing con Gasperini: sabato può tirar fuori la barra giusta

23.11.2023
19:00
Redazione

Ultime notizie Napoli - Guantoni da portiere, mica da boxe. Anche se il rapporto tra il portiere del Napoli Pierluigi Gollini e l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini è naufragato nel corso degli anni. L’infortunio di Alex Meret spalanca le porte della titolarità a Gollorius il rapper, l’appassionato di basket. E sabato c’è la chance di rispondere…per le rime, sul campo, all’allenatore bergamasco.

Successe tutto al momento dell’addio direzione Tottenham, luglio 2021. Una frase scarna all’aeroporto ("Io via per lui? Ci sarà modo di parlare di tutto”), ampliata successivamente l’anno dopo al momento del prestito alla Fiorentina (“Ho un po’ di sassolini nelle scarpe da togliermi”, Non è stato un addio dovuto a motivi tecnici con l’Atalanta, ma a dei problemi di altra natura con una persona”).

Dopo un match contro il Verona nel 2020-2021, Gasperini dichiarò sul dualismo Gollini-Sportiello:

“Si equivalgono. Sportiello ha fatto bene in molte partite, l'altra sera è incappato in questo grave errore. Anche in precedenza abbiamo sempre cercato di creare competitività per migliorare. Non c'è un portiere inferiore e uno superiore. La prestazione di Sportiello serviva allo stesso Gollini per ripartire. Non è una questione di screzi, a volte vengono tirate a forza dai procuratori per giustificare il tutto. È troppo facile, ma sono scelte tecniche"

Eppure non era tutto così, tra i due. Ai microfoni di DAZN, in maglia Spurs, Gollini raccontò:

”Un episodio col Gasp? Ne avrei un tot da raccontare. Una che posso dire è questa: nel primo anno in cui ci siamo qualificati, ero titolare e poi ho smesso. Eravamo sesti, settimi a marzo. Il periodo era così. Rossi e Berisha erano con me. Mi disse: 'Io non so chi far giocare! Per me non siete al livello da Serie A, dicono che siete di livello ma per me non potete giocare. Non cambia niente chi gioca, fate danno'. Io ho un carattere così, mi scivola tutto addosso. Gasp ci massacrò pesante, voleva vedere la nostra reazione. Poi mi fece giocare, contro la Fiorentina. Da lì sono entrato e non sono più uscito, senza perdere una partita e andando in finale di Coppa Italia. A fine anno sono andato e ho detto: aveva detto che non potevo giocare in Serie B e vi ho portato in Champions? Si è messo a ridere, era la cena di fine anno"

Adesso sabato può dimostrargli il suo valore, che si era sbagliato, con i guantoni e a forza di barre, al limite del dissing, da rapper appassionato di basket. Come nel ritornello del suo pezzo del 2018, Rapper con i Guanti:

Da bambino sognavo questo / Sudore e lacrime sul campo / La mia fatica è il mio successo / Fra devi credere in te stesso

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