Guerriero d'onore, Allan ha già mantenuto una promessa. Ora c'è da convincere il suo idolo
Il nuovo alfa della mediana partenopea. Con una benedizione gloriosa: "E' eccezionale, farà grandi cose!". Firmato Ricardo Rogério de Brito, o più comunemente Alemão. Non uno qualsiasi, insomma. Perché la verità è che Allan Marques Loureiro ha già conquistato tutti. E in tempi da record. Giusto il periodo iniziale per smaltire le fatiche di una doppia preparazione fisica, poi l'exploit. Non solo abbattendo subito il fantasma di quel Gokhan Inler che da Udine a Napoli si era smarrito, collassando sotto l'asfissiante pressione napoletana, ma diventando addirittura un dei tre punti cardine del Napoli di Sarri alla pari di Pepe Reina e Gonzalo Higuain. Perché se l'estremo difensore è il leader della difesa e il Pipita il trascinatore in avanti, il brasiliano è senz'altro la vera guida del centrocampo.
LA PROMESSA - Il prototipo del centrocampista completo, nonché emblema della massima concretezza. Ora anche bomber. Il che, se confermato, insieme a una qualità brasiliana e a una mentalità rigorosamente europea, lo rende devastante. Già tre reti in quest'avvio, con tanto di record personale. Perché a Udine, in tre stagioni e 104 partite, ne aveva realizzata appena una. Una promessa mantenuta, quella dell'atleta carioca. Perché a Dimaro si presentò così: "E' vero, il goal è il mio tallone d'Achille. Preferisco mettermi al servizio della squadra, ma qui cercherò di migliorare la media". Detto e fatto, grazie a due polmoni d'acciaio e soprattutto una filosofia di gioco che valorizza molto gli inserimenti delle mezz'ali.
L'IDOLO - Da Rio de Janeiro a Napoli, dal São Januário al San Paolo. Realtà così lontane e così vicine. Con un salto di qualità che ne porterà inevitabilmente un altro se meritato: la Seleção, solo assaporata attraverso l'under 20 ma mai toccata per davvero dall'ex Udinese. Ma ora può essere il momento propizio, perché Napoli sarà un'ottima vetrina. E Carlos Dunga, c.t. verdeoro e idolo del centrocampista azzurro, non potrà non tenere in considerazione certi rendimenti a certi livelli. Soprattutto in un momento d'emergenza, nel pieno di una rifondazione per riportare allo splendore il calcio brasiliano dopo i vari fallimenti. Chissà che non sia proprio il pupillo di Sarri uno dei salvatori della Patria. Del resto, come si dice in Brasile, "o futebol é uma caixinha de surpresas". Nel frattempo Napoli si coccola il suo nuovo guerriero, sperando in un Alemão-bis.
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