Best of 2015: dall'apoteosi di Wolfsburg al thriller del San Paolo, le cinque partite più belle
Cosa ci ha lasciato il 2015? Ci ha lasciato la delusione di una utopia irrealizzata, quella di Rafa Benitez sulla panchina del Napoli, ma anche di una bella storia che sta andando avanti, quella di Maurizio Sarri in campionato ed In Europa League. Ma ci ha lasciato anche un anno di partite e di gol indimenticabili. Ne abbiamo scelte cinque, che in un modo o nell'altro resteranno indelebili nell'anno appena concluso.
16 aprile 2015, Wolfsburg-Napoli 1-4
Il miglior Napoli di Rafa Benitez, nell'anno appena concluso. Il sorteggio non fu benevolo, il Wolfsburg era una delle avversarie da evitare. Ma il Napoli dello spagnolo, in Europa, era inarrestabile e si sarebbe fermato soltanto ad un passo dalla finale. Alla Volkswagen-Arena è l'apoteosi della tremenda forza offensiva azzurra: due gol nel primo tempo, con Gonzalo Higuain e con Marek Hamsik, due gol nella ripresa sempre con lo slovacco e con Manolo Gabbiadini. Non serve a niente il gol di Bendtner, il Napoli conferma il 'made in Italy' lì dove la Germania ha uno dei punti di forza della sua industria nazionale. Una vittoria con i fiocchi, una dimostrazione di forza ed autorità.
20 settembre 2015, Napoli-Lazio 5-0
La vittoria con il Bruges in Europa League era stata la prima dopo il cambio di modulo, dal 4-3-1-2 al 4-3-3. Ma quella con la Lazio è ancora più bella: sia perchè i belgi avevano opposto poca resistenza, sia perchè proprio i biancocelesti qualche mese prima avevano negato al Napoli la qualificazione ai playoff di Champions League. Una manita impressionante, per qualità di gioco ed imposizione prepotente delle proprie idee. Higuain, Higuain, Allan, Insigne, Gabbiadini. Una rivincita clamorosa nei confronti di Stefano Pioli e di una squadra che aveva negato un sogno ad una città intera. Due manite consecutive, peraltro, nella storia del Napoli difficilmente si ricordano.
26 settembre 2015, Napoli-Juventus 2-1
La sfida contro la Juventus, in città, ha un sapore speciale: la rivalità sportiva è fortissima, e lo è ancora ancora di più da quando il Napoli è tornato nelle zone alte della classifica. Dopo due manite nel giro di pochi giorni, gli azzurri impongono ancora una volta il proprio ritmo ad una Juventus ancora non al meglio. Lorenzo Insigne beffa Buffon e tira sul primo palo, Higuain pressa come un dannato recuperando il pallone che poi insaccherà per il doppio vantaggio. Mario Lemina accorcia le distanze subito dopo, ma la sensazione che si avverte al San Paolo è quella di una squadra mentalmente forte ed in grado di gestire, grazie anche ad uno stato di forma molto buono, la situazione di vantaggio. Facendo impazzire uno stadio stra-pieno.
4 ottobre 2015, Milan-Napoli 0-4
Quattro gol a San Siro, qualcosa da ricordare per sempre. Non è più il grande Milan, ma un poker è sempre un poker. Quattro schiaffi alla squadra di Sinisa Mihajlovic, un urlo fortissimo dal settore ospiti colmo di tifosi del Napoli, un segnale prorompente in un campionato ancora senza padroni. Ci pensa Allan ad aprire a fette la difesa rossonera con un inserimento fulmineo, poi tocca a Lorenzo Insigne prendersi la scena: prima ammutolisce San Siro in avvio di ripresa, poi va a prendersi gli applausi della 'Scala' del calcio con una punizione che finisce all'incrocio dei pali senza che Diego Lopez possa opporsi. Beffa finale, per il Milan, l'autorete di Rodrigo Ely. Ma la prestazione, quella sera, fu mostruosa.
30 novembre 2015, Napoli-Inter 2-1
Probabilmente ci saranno state partite più belle dal punto di vista del gioco, ma la sfida contro l'Inter ha un sapore speciale. Perchè la vittoria contro l'Inter ha permesso al Napoli di issarsi, dopo venticinque lunghi anni, in testa alla classifica del campionato in solitaria. Due gol di Higuain, di cui il primo dopo soltanto un minuto (e che botta!). Due pali sul finire del match, quando un Napoli che inizia a far intravedere un po' di stanchezza subisce l'assalto nerazzurro e vede prima Jovetic e poi Miranda (con salvataggio grandioso di Pepe Reina) colpire i legni sotto la Curva A. Primi, da soli. Un festeggiamento lunghissimo, un coro che unisce giocatori e tifosi. Una partita che, a prescindere, verrà ricordata per lungo tempo.