Il Napoli cala il tris Champions a Verona, ma la vera vittoria è di qualcun altro...
di Marco Lombardi - Twitter: @marcolombardi24
Nemmeno il regista più fantasioso avrebbe immaginato un epilogo simile per questa 21° giornata di Serie A che ai nastri di partenza si presentava con non poche insidie per il Napoli, anche e soprattutto in chiave classifica. Ma le notizie positive per gli azzurri sono arrivate già da ieri, con la Roma che pareggia l’ennesima gara in campionato e ormai non sembra più la stessa. La domenica inizia altrettanto bene con la bruciante sconfitta dell’Inter contro il Sassuolo, che ormai estromette la squadra di Mancini dal discorso 3° posto a meno di clamorosi e inaspettati ribaltoni. La vittoria più importante ovviamente va in scena al Bentegodi di Verona, dove gli uomini di Benitez calano il tris di vittorie consecutive in campionato (cosa mai accaduta in stagione fino ad oggi) approfittando così delle contemporanee sconfitte di Lazio e Sampdoria, con i blucerchiati che subiscono un’imbarcata clamorosa dal Torino con ben 5 reti al passivo, una scoppola che sarà sicuramente difficile da digerire dalla squadra di Mihajlovic che ha già promesso una settimana di allenamenti estenuanti per i suoi. Tris, 3 punti e 3° posto sempre più consolidato quindi, con gli azzurri a +5 sulle inseguitrici e a -4 dalla Roma, che mai come ora sente il fiato sul collo dei partenopei.
Oltre a quella sul campo però, c’è un’altra vittoria ancor più importante ma che è meno visibile a primo impatto. I protagonisti assoluti del match del Bentegodi sono stati infatti Ivan Strinic e Manolo Gabbiadini, proprio gli ultimi arrivati e neo acquisti del club di De Laurentiis che hanno chiuso il match con l’azione del gol decisivo nata solo ed esclusivamente dai loro piedi. Due grandi colpi del direttore sportivo Riccardo Bigon e di tutto il suo staff e del settore scouting azzurro, che mai come questa volta ci ha visto lungo soprattutto per quanto riguarda l’ex Dnipro. Il terzino croato si è ambientato in maniera straordinaria al resto della squadra e agli schemi di Benitez, giocando ben al di sopra della sufficienza 4 gare di fila nonostante venisse da un periodo di inattività abbastanza lungo. Prenderlo a parametro zero bruciando la concorrenza di svariati club sia italiani che europei non era assolutamente facile, chapeu! Discorso simile anche per quanto riguarda Gabbiadini: il suo valore era certamente indiscusso e già ben noto in Serie A a differenza di Strinic, ma riuscire a strappare il sì definitivo del calciatore, della Juve e della Sampdoria già a metà dicembre chiudendo l’operazione in tempi record ha garantito a Benitez un rinforzo in più già dalla prima settimana di gennaio. Inoltre in un contesto dove gli altri club di alta fascia continuano ad operare su prestiti secchi o con diritti di riscatto (vedi Podolski, Shaqiri e Brozovic all’Inter, Cerci e Destro al Milan, Doumbia e Ibarbo alla Roma), il Napoli è stata l’unica squadra a concludere un vero acquisto a titolo definitivo staccando un assegno da ben 13 milioni per accaparrarsi le prestazioni dell’ex doriano: chapeu, di nuovo! Ora con il 3° posto più saldo e uno sgambetto alla Roma ben più alla portata, restiamo in attesa delle ultime 24 ore di mercato che potrebbero regalare qualche colpo in extremis a Benitez e alla piazza partenopea.