Il più strano dei turnover
Sì, vogliamo proprio trovare il pelo nell'uovo. Perché da una rosa ampia che garantisce qualità e quantità si deve chiedere il massimo, anche nella gestione da parte dell'allenatore. Senza mezzi termini, con il Benevento il Napoli vinceva ad occhi chiusi con le seconde linee. Si è vista tutta la differenza tra una squadra che compete per il titolo ed una che vede già l'incubo della retrocessione.
In Ucraina sottotono gente come Diawara o Milik, senza considerare il periodo no di Hamsik. Bologna, Shakhtar, Benevento, Lazio e Spal. Non per fare i criticoni di turno, ma chiunque debba scegliere in quali partite fare un minimo di turnover ragionato non prediligerebbe la Champions o i bianconcelesti. C'erano due neopromosse da affrontare, di cui la prima in casa. Ed il derby in questione non è Roma-Lazio (!).
Anche nella tempestività delle sostituzioni qualcosa da migliorare c'è. Il Napoli è andato a riposo sul 4-0 contro una squadra che non ha mai sporcato i guanti di Reina. Primo cambio al 57' (Insigne). Poi Callejon al 66'. Sì, proprio lui, quello che anche al suo matrimonio è entrato in chiesa correndo. La gestione delle energie mentali e fisiche diventa cruciale. Quando si balla in certe serate di gala, bisogna curare ogni minimo particolare. E in questo c’è ancora tanto da migliorare.
Maksimovic, Rog, Mario Rui, Giaccherini. Se non con il Benevento in casa quando? Come possono sentirsi parte integrante di una progetto se devono aspettare il 4-0 con il Benevento al 60’ per entrare? Non di secondo livello una svalutazione economica degli stessi. Giaccherini deve essere il vice Insigne? Lo è per scelta o per proibizioni di mercato? Maksimovic il campo non lo vede mai e il prezzo di acquisto è ormai noto. Mario Rui richiesto e voluto perché pupillo dell’allenatore, anche con il Benevento ha visto la partita da seduto. Rog da un anno in azzurro (entrato al 73' per Allan), sembra sempre venga dalla Primavera piuttosto che dalla Nazionale croata e dalla Dinamo Zagabria. Questi ragionamenti vanno fatti, specialmente se dopo tre giorni si ha la Lazio.
"Oggi volevo una risposta forte da questi calciatori, a livello anche di distanze in campo, perciò ho scelto i titolari”. Così Maurizio Sarri in conferenza stampa post partita. Talvolta sembra ci si faccia prendere dalla troppa ansia, come se con le piccole si volesse andare sul sicuro e con le forti azzardare qualcosa in più.
Ma non dovrebbe essere il contrario?
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