Il tariffario di Tosel, lo spettro di Carraro e Curnut e mazziat: quando offendi il Sistema...

12.05.2015
19:40
Marco Lombardi

Che la gara di Parma avrebbe portato con se numerosi strascichi fuori dal campo ci era sembrato chiarissimo già nei primi attimi successivi al fischio finale dell’arbitro, con l’acceso alterco tra Higuain e Mirante e una caccia all’uomo collettiva che si stava creando tra dirigenti, staff e giocatori delle due squadre. La sorpresa più grande è giunta quest’oggi, il day after dell’ultimo  posticipo della 35° giornata terminata con il rotondo 5-1 imposto dal Genoa al Torino a Marassi. Il giudice sportivo Tosel ha infatti ritenuto opportuno, su segnalazione degli ispettori della procura federale presenti a bordo campo allo stadio Tardini, di squalificare (!) per una giornata il tecnico azzurro Rafael Benitez per avere – si legge sul comunicato ufficiale - al termine della gara, uscendo dal terreno di giuoco, proclamato ad alta voce "questo è il calcio italiano di me....".

Lo stesso calcio italiano di me… (speriamo di non essere squalificati anche noi) che anche domenica ha fatto finta di non ascoltare i cori beceri provenienti dagli spalti del Tardini contro i Napoletani, inneggianti all’eruzione del vulcano Vesuvio e al lavaggio con il fuoco degli abitanti del territorio circostante. Cosa che tra l’altro accade praticamente in quasi tutte le gare casalinghe di Lazio, Roma e Juve. Addirittura allo Juventus Stadium sabato pomeriggio, in occasione della prima “festa scudetto” davanti al proprio pubblico  durante la sfida contro il Cagliari, si sono uditi cori anti Napoli (clicca qui per ascoltare).

Lo stesso calcio italiano che ha dato il lasciapassare a lanci di bombe carta tra gli spettatori, che ha reso possibile prendere a sassate un pullman di una squadra rompendo vetrate e quant’altro.

Lo stesso calcio italiano che rende liberi i tifosi di una squadra di incitare calorosamente un assassino o di infangare la memoria di un povero ragazzo morto ammazzato per andare a vedere una semplice partita di pallone, o di offendere i suoi familiari rei di chiedere giustizia per il proprio caro passato a miglior vita. In parole povere: lanci una bomba carta? Ti regalo la festa. Offendi la memoria dei defunti e dei propri cari? Ti spalanco le porte della curva. Eccetera, eccetera…

Lo stesso calcio italiano che ha dato la possibilità ai dirigenti del Parma di poter fregare i tifosi e distruggere patrimoni societari in danno dei creditori, continuare a giocare il campionato con i soldi degli altri nonostante si sia falliti, accusare gli altri di essere corrotti e poi ritrattare ottenendo in cambio l'aureola di campioni dell'onestà.

Lo stesso calcio italiano di cui fanno parte Antonio Mirante e Raffaele Palladino, capaci in 24 ore di dare svariate versioni dei fatti su quanto accaduto in campo allo stadio Tardini, prima andandoci giù pesante contro la squadra della propria città, per poi ritrattare e addirittura voler dividere con Higuain il pagamento della multa da 10 mila euro rifilatagli dal giudice sportiva. Ironia della sorte, sapete dove finiscono i soldi delle multe? Al 'SalvaParma'! Sembra il gioco delle tre campane: questa vince e questa perde, col pollo di turno che ci rimette sistematicamente i soldi.

Insomma, questo è il calcio italiano che sopporta tutto tranne una frase detta a caldo da Benitez, quanto fa male la verità. Sembra essere tornati ai tempi di Carraro, quando si permetteva tutto a tutti, si falsavano campionati e passaporti, ma si punivano solo gli striscioni esposti nelle Curve al San Paolo contro il 'Sistema' o il lancio di vasetti di yogurt. Poi tutti sappiamo come è andata a finire...

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