Tu quoque, Lorenzo, fili mi! Sarri non lo merita, scivolone da dimenticare subito
Un fulmine a ciel sereno in un'oasi felice. Tu quoque, Lorenzo. Tutelato e coccolato da Sarri sin dal primo giorno, valorizzato e motivato fino a vivere finora la miglior stagione in carriera. Il 10 virtuale di questo Napoli, tra i simboli assoluti di quest'eccezionale cavalcata. Tutto perfetto finora, poi lo scivolone. Grosso e irritante, anche ingiustificabile. Perché, si sa, l'interesse collettivo viene prima di tutto. Soprattutto se poi si possiede un ruolo da privilegiato, oltre che da protagonista. Perché 4-3-1-2 o 4-3-3 poco è cambiato. E in ogni caso certe cose non si risolvono certamente con certi atteggiamenti.
Una nota stonata in uno spartito perfetto, ma non sono mancati due ceffoni nel dopo partita. Il primo di Sarri, con la schiettezza che lo contraddistingue: "Dovrà dare delle spiegazioni ai suoi compagni poiché è stata una mancanza di rispetto", poi Higuain: "Deve capire che siamo tutti importanti". La verità è che il magnifico ha peccato di superbia, offendendo Mertens (ma anche Gabbiadini) in particolare. Perché un cambio a venti minuti dalla fine ci può stare, soprattutto se c'è un ginocchio leggermente dolente. Specialmente se giochi a Napoli, dove la concorrenza non può non essere feroce.
Un atteggiamento che il tecnico non merita, né per la persona genuina che ha dimostrato di essere né per come l'ha gestito finora. Del resto non sarà di certo un caso se l'attaccante ha già superato il suo record stagionale di goal in campionato, né tanto meno che l'exploit definitivo sia avvenuto proprio in questa stagione. Con Conte che lo osserva costantemente per metterlo al centro anche del suo progetto.
Servirà (e ci sarà) un chiarimento domani a Castel Volturno, magari anche con l'intervento della società per evitare effetti a catena. Perché in un momento così esaltante, non ci sarebbe autogoal peggiore che creare tensioni interne. Proprio quando tutto va a gonfie vele e Sarri lotta a spada tratta per respingere le pressioni scudetto e tutelare i suoi uomini, proprio adesso che squadra e città sono tornate ad abbracciarsi ricreando un legame indissolubile. Lorenzo, scurdammece o passat e ripartiamo.
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