L'equazione inutile e fastidiosa
Sgombriamo il campo da qualsiasi equivoco: i sillogismi applicati al calcio sono ridicoli. A batte B, B batte C, A è più forte di C. Detta così, è da folli. Ma tirare in mezzo partite di otto mesi fa non è da meno, certo. "Napoli, hai visto quanto sei forte?". In che senso? Riferito a cosa? Al match estivo contro il Monaco? La squadra di Jardim è uno degli argomenti più scottanti dell'ambiente napoletano, che spesso dimentica di focalizzarsi sulla propria squadra e preferisce virare lo sguardo a nord, dalle parti di Torino...a maggior ragione dopo il trasferimento di Gonzalo Higuain.
Sorteggio delle semifinali di Champions, l'urna dice Monaco e non Real Madrid oppure Atletico Madrid. Pronti, via. Che fortuna la Juventus, il sorteggio è truccato, la UEFA vuole i bianconeri finale. Chi più ne ha, più ne metta. Follia totale. Come se quel 5-0 fosse minimamente foriero di qualche informazione utile. Una partita in cui Manolo Gabbiadini, dileggiato fino al momento della partenza visti i suoi limiti da punta centrale, ne mise a segno quattro. Una prima indicazione abbastanza semplice, non vi pare?
Invece no, sembra quasi che il Monaco interessi più del rinnovo di Lorenzo Insigne che, domattina, annuncerà il prolungamento della storia d'amore con il Napoli fino al 2022 in quella che si annuncia essere una conferenza da ricordare (vista la presenza contemporanea di Aurelio De Laurentiis). Il Napoli batte il Monaco otto mesi fa, il Monaco arriva in semifinale di Champions League, dunque il Napoli meritava di fare altrettanto? Ma di cosa parliamo?
Basterebbe dare uno sguardo alle formazioni, per rendersi conto che ogni discorso è stupido ed inutile. Ad agosto giocarono Badiashile, Tisserand, Glik, Jemerson, Echejile, Bernardo Silva, Traoré, Bakayoko, Boschilia, Cavaleiro e Vagner Love; due giorni fa a battere il Borussia Dortmund sono stati Subasic, Toure’, Glik, Jemerson, Mendy, Bernardo Silva, Bakayoko, Moutinho, Lemar, Falcao e Mbappé. Nel Napoli di quella sera c'erano Rafael e Gabbiadini titolari, ed in panchina ragazzi che non vestono più l'azzurro come Luperto, Valdifiori, David López, Grassi, El Kaddouri e Roberto Insigne. Per dire: una gara impossibile da prendere come riferimento.
Ad otto mesi di distanza, sono in quattro i calciatori monegaschi che scesero dal primo minuto al San Paolo senza contare chi, poi, calcò il terreno di gioco nella ripresa. Un po' poco, francamente, per lasciarsi andare ad equazioni che lasciano il tempo che trovano. Il calcio di Jardim è divertente da vedere, è molto offensivo ed ha raccolto risultati importanti. Così come quello di Maurizio Sarri, che può migliorare ancora tramite dei piccoli accorgimenti. Ma non si perda tempo a pensare al Monaco e alla Juventus, si pensi al Sassuolo e alla lotta per il secondo posto. Altrimenti non ci si lamenti se l'aspetto vittimistico esce violentemente fuori in caso di battutine varie. Chi se ne frega dei sorteggi altrui...
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