La svolta nazionalistica di Giuntoli ed il trait d'union che lo lega indissolubilmente a Bigon

23.01.2016
17:30
Redazione

Una svolta nazionalistica, netta e precisa, quella del direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli. Nell'ultimo biennio abbiamo assistito a campagne acquisti 'indirizzate' da Rafa Benitez e condotte da un Riccardo Bigon sempre in attesa del fatidico sì presidenziale. Sempre dall'estero, tuttavia, sono arrivati i calciatori per rinforzare il Napoli: furono nove il primo anno, con la sola eccezione di Jorginho; cinque il secondo anno, con Gabbiadini a-la-Jorginho. Quattordici su sedici, l'87,5% totale. Molti acquisti positivi, altri un po' meno.

Stavolta, invece, è stato...stravolto l'obiettivo geografico del mercato: non volendo considerare il ritorno di Pepe Reina ed il prestito di Chalobah, rimane il solo Vlad Chiriches come acquisto arrivato al di là delle Alpi: uno solo, a fronte di altri cinque nuovi arrivi (Gabriel, Hysaj, Allan, Valdifiori, il ritorno di El Kaddouri). Ha cambiato totalmente l'idea che ci si era fatta sul mercato del Napoli, Cristiano Giuntoli. Esperto e preparato sul fronte italiano, vista l'esperienza a Carpi, l'ex DS biancorosso ha potuto ovviamente contare su un portafoglio, quello di De Laurentiis, francamente più gonfio e su una attrattiva maggiore, quella della maglia azzurra.

Viste le difficoltà per arrivare a nomi altisonanti dall'estero, per colpa di fondi di investimento e di 'no' ricevuti in passato, Giuntoli ha dato uno sguardo alla provincia italiana. Quella lì che sforna talenti da sgrezzare e coltivare nel tempo: Alberto Grassi è da vedere in quest'ottica, un ragazzo talentuoso che può crescere molto. Non gli si chieda di cambiare radicalmente il volto del centrocampo di Sarri, sarebbe rischioso. Però darà una mano...e chissà che non possa ritrovare in futuro i suoi ormai ex compagni di squadra Sportiello, De Roon e Conti.

Se c'è un trait d'union tra Bigon e Giuntoli, è quello di andare a pescare sul mercato quella che potrebbe essere l'ossatura del Napoli del futuro: con l'attuale DS del Verona sono arrivati Ghoulam, Koulibaly, Gabbiadini e Jorginho, con l'artefice del miracolo Carpi invece Allan, Hysaj, Chalobah (che il Napoli vorrebbe tenere) ed ora Grassi. Cinque calciatori del 1991, uno (o due) del 1994 ed un altro del 1995. Un Napoli che guarda al futuro...e che adesso guarda anche all'Italia, come sta facendo la Juventus (con fattori economici nettamente superiori). Una svolta...nazionalistica, insomma. C'è da sperare che i risultati possano essere anche migliori di quelli del passato.

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