Le sliding doors di Nikola: dall'idea azzurra alla prima al San Paolo dopo il gran rifiuto

04.03.2016
17:00
Claudio Russo

La prima volta non si scorda mai. Specialmente dopo il grande rifiuto di un mesetto fa. Negli ultimi giorni di gennaio, mentre il Napoli chiudeva l'affare Grassi con l'Atalanta e stava per imbastire quello per Regini con la Sampdoria, un nuovo nome salta subito all'occhio: Nikola Ninkovic.

Settore giovanile del Partizan Belgrado, classe 1994, presenze nelle nazionali under della Serbia, un talento conclamato e, soprattutto, un contratto in scadenza. E' proprio qui il punto focale dell'affare che il Napoli vuole chiudere: l'accordo tra Ninkovic ed il Partizan scade a giugno, e la squadra serba francamente non naviga in buonissime acque. 

Il calciatore nato a Bogatic il 19 dicembre, nel frattempo, è a Nicosia: Hotel Hilton, sede del ritiro della propria squadra. Non si allena con i compagni, attende notizie dai rappresentanti suoi e del club. Il Napoli è interessato, ma l'assenza del posto da extracomunitario in rosa complica le cose: ci sarebbe un contratto da firmare, un quadriennale fino al 2020, ed una volontà - quella del calciatore - da rispettare. E' proprio Ninkovic, infatti, a spingere per trasferirsi immediatamente in Italia: per iniziare ad apprendere al meglio i rudimenti tattici del calcio nostrano nonchè la lingua.

I giorni passano, l'affare non si chiude. Perchè? La trattativa rallenta, il Napoli non trova accordi in Italia per parcheggiare il calciatore, ed in più ci sarebbe un indennizzo da pagare al Partizan per liberare immediatamente il calciatore. Si tenta un'altra strada, quella dell'accordo diretto con il calciatore per l'arrivo a fine stagione. Ci sarebbero altri sei mesi da trascorrere a Belgrado, ma il Partizan ha una regola: chi non rinnova il contratto e va a scadenza, non gioca. E Ninkovic non vuole.

"Diversi minuti fa ho ricevuto una telefonata dal direttore generale Milos Vazura, che mi ha informato della cessione di Nikola Ninkovic al Genoa: sarà prestato immediatamente al Chievo Verona fino alla fine della stagione". E' il primo febbraio, e a Nicosia il direttore sportivo del Partizan Ivica Iliev annuncia la cessione di Ninkovic parlando anche del Napoli, perchè "il ragazzo aveva anche ricevuto un'offerta di pre-contratto da parte di un club italiano a firmare un contratto a partire da giugno, ma ha deciso di fare guadagnare il Partizan. Voglio rigraziare Ninkovic per il suo gesto, sarebbe potuto andare via a costo zero ma l'affare farà il bene del Partizan".

L'amore per la società del proprio cuore, quella che ti ha fatto crescere e ti ha lanciato nel calcio internazionale...finisce per portare Ninkovic a rifiutare l'offerta del Napoli come lui stesso racconta: "Quindici giorni fa ho ricevuto un'offerta da un grande club italiano: avrei dovuto firmare un pre-contratto e trasferirmi in estate, ma a quel punto avrei perso dei mesi senza giocare ed il Partizan non avrebbe guadagnato niente. Perciò ho rifiutato, e fortunatamente ho trovato una seconda opzione che mi rende felice di andare a giocare in Italia". Quantomeno ha dimostrato personalità, il ragazzo. Che domani sera, al San Paolo, si troverà in quello che sarebbe potuto essere il suo stadio. Prima del gran rifiuto.

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