Hien e Lukaku
Hien e Lukaku

Lukaku ingabbiato, il Piano B non è quello di sostituirlo: c'è un'alternativa da sfruttare meglio

03.11.2024
17:10
Riccardo Catapano

Napoli-Atalanta 0-3, Hien mette la museruola a Lukaku ed ora occorre trovare un Piano B perchè non è la prima volta che il belga soffre questo tipo di marcature

Notizie Napoli calcio. Quando questa sera Isak Hien tornerà a casa e svuoterà le sue tasche, troverà anche Romelu Lukaku da depositare sul comodino. Il centrale dell'Atalanta, oggi al Maradona, ha stravinto il duello fisico con il centravanti del Napoli. Una prestazione di spessore del difensore bergamasco, che ha messo ancora più l'accento sul momento di Big Rom: ancora in cerca della continuità sperata da Conte, il belga non è immune dal perdere i duelli fisici. 

Una gara da dimenticare per l'ex Inter e Chelsea che, dopo l'ottima prova di San Siro, non è riuscito mai ad incidere contro la squadra di Gasperini. Lukaku ha sofferto tantissimo la marcatura ad uomo e d'anticipo di Hien, che di fatto non ha mai permesso al centravanti di ricevere palla e girarsi indisturbato: neppure il lavoro di 'centroboa' ha funzionato, con tante sponde sbagliate ed il fiato sul collo perenne dell'avversario a mordere caviglie e non solo dell'azzurro. 

Ne è venuta fuori una prestazione insufficiente ma, al netto di un Lukaku ancora troppo a fasi alterne, è davvero solo colpa di Big Rom? La risposta è negativa e la spiegazione viene proprio dallo stesso Gasperini: se un centravanti finisce nella morsa della difesa avversaria, o lo cambi oppure gli metti un giocatore più vicino. Il tecnico atalantino ha messo fuori inizialmente Retegui per paura che potesse diventare preda di Buongiorno, mentre nel finale ha inserito il capocannoniere della Serie A con a ridosso Samardzic

Forse proprio quello che bisognerebbe fare con Lukaku. Al netto dell'esperimento Raspadori come sottopunta, al belga manca molto la vicinanza di Kvaratskhelia e Politano: il georgiano, contro l'Atalanta, è tornato stabilmente sull'esterno (dove viene triplicato) a grande distanza da Lukaku, mentre Politano con la doppia fase non sempre può portare l'apporto giusto. Ne viene fuori un Lukaku che pascola per lande desolate, immediatamente aggredito dagli avversari quando prova a difendere il pallone spalle alla porta. Questo rende l'attacco del Napoli più prevedibile e meno efficace: se, invece, la soluzione sia quella di avvicinare i due esterni offensivi a Lukaku come avveniva nel 3-4-2-1? 

La nuova veste tattica sta privilegiando un gioco più ampio, seppur il paradosso risiede in un Napoli che non crossa praticamente mai verso il suo centravanti: magari con maggior supporto, anche per sponde ravvicinate, lo stesso Lukaku potrebbe tornare ad essere più pericoloso e decisivo. Conte di sicuro ci sta lavorando, ma occorre quanto prima trovare una soluzione: questo Napoli non può fare a meno del suo centravanti, tantomeno 'regalare' un giocatore nei big match. 

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