Nikola Maksimović è un calciatore serbo, difensore del Napoli e della Nazionale serba
Nikola Maksimović è un calciatore serbo, difensore del Napoli e della Nazionale serba

Maksimisterovic

15.11.2017
20:30
Claudio Russo

441 giorni, 63 settimane, 1 anno più 2 mesi e 16 giorni. E' passato tutto questo tempo dall'arrivo di Nikola Maksimovic, il difensore più costoso della storia del Napoli. Il mistero più grosso della gestione Sarri e degli ultimi anni. Torniamo un attimo indietro nel tempo, ripercorrendo le dichiarazioni dei tre protagonisti: lo stesso Maksimovic, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, il suo allenatore Maurizio Sarri. A partire dalle avvisaglie pre-trasferimento, che risalgono al 19 agosto 2015:

"Cairo spara cifre alte quando deve vendere, poi quando si tratta di comprare li valuta pochissimo. Mi è simpatico, come si dice ogni scarrafone è bell'a mamma soja ma c'è un limite a tutto. Maksimovic non vale quelle cifre, al massimo 12 mln, è un buon giocatore. Ho ricevuto milioni di sms dai tifosi napoletani che mi esortano a non buttare quei soldi per lui. Poi ricordiamo che è una cosa giocate a Torino con un modulo e un'altra a Napoli con Sarri"

Se lo scarrafone sia bello o meno, non ci giureremmo. Però dodici mesi dopo il patron azzurro di milioni ne ha scuciti più del doppio.

LA VISIONE DI AURELIO

Poche volte ha giocato Maksimovic, poche volte ne ha parlato De Laurentiis. A parte il solito tweet di benvenuto, il 31 agosto 2016:

"Un benvenuto anche a Maksimovic, un'altra pedina giovane e di talento per il nostro Napoli"

La bontà della scelta del serbo è stata confermata sin da subito ("Maksimovic è un punto fermo del nostro mercato e lo trattavamo da quasi due anni"), anche quando è incappato in un errore contro il Besiktas in Champions League ("Maksimovic non è più così giovane, gioca da anni al Torino ma può capitare che un pallone possa finire sul braccio"). 

Quando un acquisto costa tanti milioni, la speranza è che giochi con continuità per evitare che venga bollato come 'strapagato': De Laurentiis questo lo sa, ed anche nel caso di Maksimovic lo ha rimarcato lo scorso anno ("Al centro siamo in abbondanza, abbiamo preso Maksimovic che ci è costato caro"). Anche a costo di parlare fin troppo chiaro ("Non sono un cretino, e nemmeno Giuntoli: se abbiamo speso 23 milioni per Maksimovic è perchè pensiamo sia fortissimo"). I milioni non risultano essere 23, ma 25 più uno di bonus. E per un giocatore che ha totalizzato quattordici presenze sono sinistramente troppi.

LA VISIONE DI NIKOLA

Una dichiarazione ai tempi del Torino fa sorridere, pensando alla situazione attuale: "Non sono uno che cambia solo perché ti viene a cercare un top club. E’ inutile andare in una grande squadra se poi guardi giocare gli altri". Firmato Nikola da Bajina Basta. State sorridendo, no? Perchè effettivamente è andata così, dopo le visite mediche a rischio a causa di una coincidenza aerea ed una presentazione ufficiale mai avvenuta (chissà che novità, peraltro, quando si parla di nuovi calciatori del Napoli).

Dopo aver rotto con l'ambiente Torino e con Sinisa Mihajlovic, Maksimovic ha debuttato contro il Benfica. Un'attesa che lo ha portato a lasciarsi andare:

"Corteggiamento del Napoli? Durato due anni mi sembra, finalmente si è realizzato: dal primo giorno volevo venire a Napoli, è successo alle 11.15 di sera dell'ultimo giorno, a 45 minuti dalla chiusura del mercato. Sono successi tanti casini il 31 agosto anche con l'aereo, ma alla fine sono contento di esser qui a Napoli"

A confermare che la spesa effettuata da De Laurentiis e la scelta - sua - di accettare Napoli era quella giusta:

"Il fatto che il Napoli abbia pagato molto soldi per il mio cartellino non mi mette pressione. La cosa più importante è che io abbia firmato per gli azzurri. Era un mio grande desiderio perchè per tre finestre di mercato il Napoli ha provato a prendermi senza riuscirci. Ho scelto l'azzurro perchè stiamo parlando di un club molto organizzato che gioca la Champions ed è da tempo ai vertici del campionato italiano. Non posso che essere soddisfatto di questa scelta" 

Al calciatore piace sia la squadra sia la città ("Ho fatto la scelta giusta, avevo ragione: tutto più piacevole, lavoro con piacere. Dopo la gamba rotta, lo spiacevole episodio coi granata dopo anni bellissimi a Torino, posso dire che mi piace molto Napoli"), nonchè lo stesso Sarri:

"Anche quando era ad Empoli diceva un sacco di cose buone su di me, sapevo che il trasferimento sarebbe stato giusto. Sono arrivato all'ultimo, e questa è una delle ragioni per cui non ho giocato con continuità: dovevo prepararmi al meglio, anche perchè non avevo svolto la preparazione essendo stato un mese a casa prima di terminare l'avventura al Torino. Parlando con Sarri ogni giorno, devo dire che è contento di me se mi fa giocare con continuità"

Ecco, la continuità: lo scorso anno la striscia di presenze consecutive è arrivata a tre (ottobre) oppure a quattro (a febbraio, su cinque partite). Non tantissima, insomma. Un anno incolore, quantomeno di crescita se vogliamo essere ottimisti. Il serbo lo è, eccome se lo è:

"E' vero, è il secondo anno che sono qui, non sono un nuovo giocatore. Con Sarri posso dire che vorrei lavorarci tutti gli anni per il lavoro che fa con noi difensori soprattutto. L'anno scorso ho avuto un po' di problemi, ho dovuto abituarmi ad un nuovo gioco"

Dopo quindici mesi dal suo arrivo, tutti aspettano una vera e propria chance per Maksimovic. Certo, Albiol e Koulibaly non si toccano...ed il pericolo maggiore per il serbo è quello di rimanere intrappolato sotto la sua mega-valutazione: come Gokhan Inler, ricordate?

LA VISIONE DI MAURIZIO

Non ci sono dichiarazioni dirette di Sarri nei confronti di Maksimovic, per i primi quattro mesi di stagione. Escludendo qualche accenno alla condizione fisica e tattica, saltiamo direttamente a dicembre e all'ottimismo che traspare dalle sue parole:

"Nikola ha giocato perchè eravamo in affanno numericamente. E' un difensore molto forte e credo che nel prossimo futuro diventerà ancora più forte. Sta lavorando e sta migliorando, ha grandi qualità che verranno fuori"

Verranno fuori, sì, ma quando? Prima o poi, perchè

"Maksimovic è normale che faccia un pochino di fatica, ha sempre giocato in una retroguardia a tre con predisposizioni diverse dalle nostre. E non c’è mai stato tanto tempo da dedicare agli allenamenti di reparto, perché durante le soste lui è in Nazionale"

Primi problemi, insomma. Primi sospetti, divenuti certezze col passare delle settimane e dopo una lunga serie di allenamenti - intervallati dalle pause per le qualificazioni Mondiali:

"Abbiamo avuto più tempo in questi giorni per lavorare ed è un processo non semplice, dovrebbe cambiare il modo di pensare, Maksimovic dovrebbe avere un riferimento sulla palla e non sull'avversario. Per quindici anni ha fatto un'altra cosa, va azzerato il suo modo di pensare"

Azzerare il modo di pensare di un calciatore, a venticinque anni, non è semplice. Per niente, a maggior ragione se è un difensore che deve avere a che fare con Maurizio Sarri e la sua maniacale cura dei movimenti. Il dubbio persiste, nella mente dell'allenatore azzurro:

"A che punto è la maturazione di Maksimovic? Non è facile cambiare un modo di pensare, può sembrare semplice, ma non lo è. Avete visto Chiriches come è migliorato rispetto alla scorsa stagione? Sapevo che ci sarebbe voluto tempo per Maksimovic, ha tre anni di difesa a tre alle spalle. Il ragazzo dev'essere paziente perchè le qualità per diventare un calciatore importante ce l'ha tutte"

Mentre Maksimovic accumula panchine su panchine (su 69 partite giocate dal Napoli: 10 volte non convocato, 14 presenze...il dato delle panchine è facile: 45), Sarri corre e lotta per il secondo posto. Senza dimenticare, a domanda precisa, la condizione del suo quarto difensore in rosa:

"L'ho voluto io ed il direttore, è un giocatore forte ma che in questo momento ci dà meno garanzie: con Albiol e Koulibaly la linea difensiva è più stretta, so che diventerà un pilastro perchè ha grandi qualità fisiche ed atletiche: ha piedi per l'impostazione da dietro, addirittura per tecnica può ricordare Albiol e per velocità Koulibaly. In questo momento faccio altre scelte, contingenti al momento" 

Difende la scelta, Sarri. E ne giustifica il rendimento evidentemente non sufficiente, inadeguato per la spesa:

"Maksimovic costoso? Relativamente rispetto a quanto costano i difensori centrali. Il mercato è questo, è stata un'operazione normale. L'anno scorso non ha potuto rendere per motivi tattici ma anche per questioni fisiche relative ad un piede. Ci attendiamo un rendimento migliore sicuramente"

Nel mezzo di ben diciotto 'puntate' tra interviste, tweet e conferenze stampa, un report de La Stampa risalente al dicembre del 2016: "Pare che al tecnico non piaccia il modo in cui Maksimovic affronta gli allenamenti, cioè senza rabbia. Quella, invece, il 25enne difensore serbo pare avercela quando si sfoga con gli amici". La questione molto semplice si può ricondurre ai risultati: se arrivano, la ragione è di chi li ottiene. Maksimovic o non Maksimovic, che piaccia o meno il modo in cui si allena. 

Però il mistero - Maksimisterovic, potremmo definirlo - è ancora lontano dall'essere risolto. Se nella scorsa stagione è stato condizionato da una piccola placca dopo una frattura del quinto metatarso del piede sinistro, intervento eseguito il 24 maggio a Villa Stuart, per questa stagione l'utilizzo è stato limitato a sole due partite. Non ha senso che Sarri dica

"Maksimovic non è in forma? Non è assolutamente vero, negli ultimi blocchi di partite le ha giocate lui e non Chiriches"

E' inesatto dirlo, Maksimovic ha giocato contro Spal e Feyenoord solo perchè il rumeno ed Albiol erano infortunati. Quei 180 minuti sono anche gli unici di tutta la stagione, all'interno della quale i risultati danno ragione a Sarri. Finora Nikola Maksimovic, il difensore più costoso della storia del Napoli, ha ricoperto un ruolo marginale. Lo dicono i numeri.

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