Man Utd, Fletcher: "Vi racconto la mia malattia! Stavo per smettere, ma adesso nulla mi può fermare"

13.12.2014
01:45
Redazione

Arrivano dall'Inghilterra le rivelazioni shock di Darren Fletcher. Il centrocampista scozzese del Manchester United ha confessato per la prima volta al Daily Mail di aver sofferto di una grave malattia a partire dal 2008: il morbo di Crohn, un'infiammazione intestinale cronica che ha messo a forte rischio la sua carriera. "Andavo in bagno 30 volte al giorno - le sue parole, non riuscivo neanche più a guardarmi allo specchio".

Insignito dal tabloid britannico dell'Ian Wooldridge Award, Fletcher ha voluto rivelare a tutti la storia della sua malattia, che non era riuscito a confessare nemmeno ai suoi compagni di squadra: "Lo sapevano solo la mia famiglia, i medici dello United e Sir Alex Ferguson". Ferguson, appunto: l'uomo che l'ha aiutato a rialzarsi. "Abbiamo deciso assieme di non rivelare nulla ai miei compagni, ma più passava il tempo più diventava difficile: i ragazzi capivano che c'era qualcosa che non andava e mi facevano domande, non riuscivano a capire come mai non rimanessi mai fuori per una cena o per una birra". E poi c'erano gli effetti collaterali delle cure a base di steroidi: "Ero arrivato a pesare meno di 60 chili (lui che è alto 1 metro e 85, ndr), il mio corpo era magrissimo ma la faccia continuava a gonfiarsi: ero orribile, non riuscivo nemmeno più a farmi guardare da mia moglie e dai miei bambini. Poi c'erano mal di testa lancinanti e il continuo bisogno di andare in bagno - continua Fletcher -: dovevo sempre avere vicina una toilette, a volte mi svegliavo la mattina per recarmi agli allenamenti e non riuscivo a muovere un singolo muscolo".

Le cure contro la colite ulcerosa hanno avuto effetto, ma per guarire Fletcher ha dovuto sottoporsi anche a diversi interventi per la rimozione di parte dell'intestino crasso: "L'ultima operazione nell'agosto 2013, a ottobre giocavo già con le riserve e da lì sono rientrato stabilmente. Se non avessi avuto la possibilità di allenarmi probabilmente non sarei riuscito ad andare avanti: il fatto che sia tornato ad essere un calciatore professionista dà speranza a tante persone, il calcio da questo punto di vista è un grande veicolo". E ora che a 30 anni è tornato a vestire anche la fascia di capitano della Nazionale scozzese, Fletcher si sente davvero un leone: "Adesso non c'è davvero nulla che può fermarmi: vivo una vita normale e gioco nella squadra dei miei sogni".

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