Per Benitez la fortuna diventa un optional, 4 choc in un anno a Napoli: quando il tunnel sembra senza via d'uscita

12.11.2014
18:00
Marco Lombardi

di Marco Lombardi - Twitter: @marcolombardi24

Quell’espressione è praticamente inconfondibile. Sguardo perso nel vuoto, smorfia di dolore e cenni di dissenso verso lo staff medico di turno come a dire: “Non c’è niente da fare, si è rotto davvero”. Da Ronaldo il fenomeno a Giuseppe Rossi, passando per Insigne e Rafael, la rottura dei legamenti crociati negli ultimi anni ha scombussolato non poche stagioni, se non carriere, di grandi talenti del nostro calcio. Recentemente però, la maledizione degli infortuni al ginocchio sembra essersi abbattuta violentemente sul Napoli.

Dal 21 ottobre è passato poco più di un anno, ma come detto precedentemente, sono stati ben 4 i giocatori azzurri vittime di lunghissimi stop: partendo da Zuniga e il “mistero” sulla calcificazione da rimuovere al suo ginocchio destro che lo ha tenuto fuori dal campo per 6 mesi e mezzo e che ancora oggi lo tormenta (quando i tempi di recupero stimati inizialmente variavano dalle 6 alle 8 settimane…), si passa a Mesto che il 2 novembre a seguito di uno scontro di gioco rimedia lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio destro stroncandogli la stagione dopo averla iniziato nel migliore dei modi sotto i dettami di Benitez giocando un ruolo importante all’interno della squadra. Stesso discorso per il portiere brasiliano Rafael, che anche grazie ad alcuni problemini fisici di Reina stava pian piano acquisendo sicurezza nella guida della difesa fino ad una prestazione monumentale in quel maledetto primo tempo contro lo Swansea il 20 febbraio scorso, quando anche lui subì la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro dopo una caduta sul terreno di gioco. Caduta fatale anche per Lorenzo Insigne, l’ultimo dei “fantastici quattro” lungodegenti dell’era Benitez. Dopo il fallo di Ilicic domenica scorsa  anche l’attaccante azzurro rimedia la rottura del crociato che vede la conseguente fine, o quasi, della sua stagione che dopo un avvio burrascoso sembrava essere diventata quella della sua consacrazione.

Insomma se ci dovessimo sforzare a trovare una sola parola per riassumere efficacemente quest’anno e mezzo di Benitez alla guida del Napoli, sicuramente sfiga si trova in pole position tra le varie opzioni, dopo che per i quattro anni dell’era Mazzarri, gli azzurri sembravano quasi essere immuni da questi tipi di infortuni nonché aiutati in numerose occasioni dalla buona sorte, basti ricordare le tante vittorie allo scadere che hanno infiammato la torcida partenopea. Non ci resta che sperare che con l’infortunio di Insigne il “debito” con la sorte si sia esaurito, e che la ruota (della fortuna) inizi di nuovo a girare nel senso giusto… 

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