Quella volta che il Pipita Higuain fu acquistato da una squadra di B svizzera: il racconto di un trasferimento ricco di ombre e sospetti

26.12.2014
09:00
Redazione

di Claudio Russo – twitter:@claudioruss

Cosa hanno in comune Gonzalo Higuain, Fernando Belluschi, Augusto Fernandez, Mateo Musacchio, Juan Antonio, Claudio Lopez, Nicolas Cabrera e Gustavo Cabral? Oltre ad essere tutti quanti argentini, ovvio. La storia risale a qualche anno fa, e merita di essere raccontata anche solo per sapere cosa è successo nel passato del Pipita.

Torniamo al 2005-2006, ai tempi del suo passaggio dal River Plate al Real Madrid. In realtà, sulla carta, Gonzalo Higuain è stato per un certo periodo di tempo del Locarno. Chi? Che squadra? Esatto, la stessa reazione per tutti. Il Locarno, a quei tempi, milita nella Challenge League svizzera, la B d'oltralpe. Poca roba, anche se a guardare i calciatori di proprietà c'è da impallidire: ci sono esattamente gli otto giocatori menzionati all'inizio. Che, tuttavia, la maglietta del Locarno non la vestono mai e probabilmente Locarno non sanno nemmeno dove possa essere.

Cosa c'è dietro, allora? C'è un grosso giro di affari loschi dietro il quale si aggirerebbe un trio di agenti formato da Pini Zahavi (legato alla Haz, società che controllava il Locarno), Fernando Hidalgo e Gustavo Arribas. La storia è legata a doppio filo al River Plate, che ha disperato bisogno di soldi per chiudere il bilancio in pari. E allora, che problema c'è? Il Locarno sborsa 13 milioni di dollari per acquistare il 50% di Higuain (che da solo vale 6 milioni), il 40% di Fernando Belluschi, il 30% di Augusto Fernandez, di Mateo Musacchio e di Juan Antonio. Il River Plate riesce a salvare il bilancio, son tutti contenti.

Ed il Pipita? Di certo non veste la numero 9 del Locarno, anzi. Nel giro di pochi mesi (c'è chi dice due, c'è chi dice sei), arriva la cessione al Real Madrid per circa 18 milioni di dollari. Povero Higuain, costretto a dire addio al Locarno senza mai avere la gioia di vestire le 'Bianche Casacche' e di godere degli splendidi paesaggi svizzeri. Però vuoi mettere l'opportunità del Real Madrid, del Bernabeu e di una camiseta storica piuttosto che militare in una squadra che si barcamenava nei bassifondi della Challenge League e che, attualmente, affronta davanti a qualche centinaio di spettatori squadroni come il Breitenrain, il Tuggen o le Under-21 di Basilea, Sion e San Gallo in Promotion League.

Dietro il trasferimento del Pipita Higuain, dopotutto, ci sono molte ombre. Il suo trasferimento viene raccontato anche dalla Gazzetta dello Sport, da La Nacion, si muove perfino la federazione argentina. Il Locarno, infatti, nemmeno finisce di pagarlo il Pipita. Dei 18 milioni di dollari, secondo Infobae.com, il River Plate finisce per incassarne solo 4,4 (il 24% circa): come stabilito tramite percentuali, il 2% (360mila dollari) va alla AFA (la federazione argentina), il 15% allo stesso Higuain (2,7 mln) mentre il resto va tutto in mano alla Haz di Zahavi-Hidalgo-Arribas tra il 50% del cartellino e commissioni stabilite con la società dei 'milionarios'.

Il River Plate avrebbe potuto incassare molto di più, ma una clausola stabiliva che il Locarno "avrebbe incassato 6 milioni di dollari netti per la vendita di Higuain o Belluschi" e, se fossero stati incassati più soldi, questi sarebbero stati divisi equamente tra Svizzera e Argentina. Ed in più il River, ormai con le mani legate, non avrebbe potuto cedere la sua percentuale, totale o parziale, a terzi senza l'ok del Locarno. Mentre questi, sempre comandati dalla Haz, avrebbero potuto fare praticamente di tutto. Insomma, siamo agli antipodi dei fondi di investimento che stanno prendendo sempre più piede nel mondo del calcio, dietro i quali ci sono più ombre che luci legate ai trasferimenti dei calciatori e i loro compensi economici.

Poi vabbè, il Locarno è stato segnalato assieme ad altre otto società tra Cile e Uruguay per trasferimenti sospetti, assieme a più di un centinaio di agenti ed intermediari argentini. Per completezza, Higuain in questo giro di denari non c'entra assolutamente niente. Però vuoi mettere la 'delusione' per non aver mai vestito, in una carriera che lo ha visto indossare le maglie di River Plate, Real Madrid e Napoli, la casacca bianca ed i pantaloncini azzurri del Locarno...

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