Scontri in curva A, nessun vertice con Genny 'a carogna

06.09.2015
04:30
Redazione

Genny ‘a carogna. Sempre lui. Dopo i fatti di quel triste 3 maggio 2014, quando Ciro Esposito venne ferito a morte dai colpi d’arma da fuoco partiti dalla pistola di Daniele De Santis (ma l’Italia intera concentrò tutte le attenzioni sul capo ultras che fece ritardare l’inizio della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina), ogni occasione è buona per tirarlo in ballo. E così è stato anche dopo la rissa (durata pochi minuti e che ha visto un tifoso leggermente ferito, probabilmente da un taglierino, ad un polpaccio) tra i Mastiffs di Forcella e il gruppo ultras del rione Sanità, avvenuta in curva A domenica 30 agosto in occasione dell’esordio casalingo del Napoli contro la Sampdoria. 

Nei giorni scorsi si è parlato su più quotidiani locali di un vertice, tenutosi martedì 1 settembre, interrotto dalla polizia al Borgo Sant’Antonio nella zona di Forcella. Un incontro che ha coinvolto dieci ultras, compreso lo stesso Gennaro De Tommaso, che avrebbe chiesto spiegazioni su quanto accaduto tanto da spingere gli 007 – si leggeva in più di qualche articolo – a confermare ancora una volta il ruolo di primo piano che Genny ‘a carogna continua ad esercitare nonostante il Daspo e i noti problemi con la giustizia. 

Tutto falso. La polizia – come confermano dalla Questura di Napoli – martedì scorso non ha interrotto nessun vertice. Lo ha fatto invece la settimana scorsa, giovedì 27 luglio (prima di Napoli-Sampdoria e degli scontri tra ultras) quando ha fermato e identificato dieci persone, compreso Ganny ‘a carogna, salvo rilasciarle poco dopo perché non avevano commesso alcun reato, eccetto un 16enne ricercato da diverse settimane dopo essersi allontanato arbitrariamente da una comunità della provincia di Caserta dove stava scontando una condanna per rapina e lesioni. 

Fonte : retenews24.it
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