Sembra di essere tornati al 2013: gioco io o giochi tu? E fa differenza una cosa

01.10.2024
19:00
Redazione

La prestazione di Matteo Politano contro il Monza ha messo in evidenza per l’ennesima volta il grande contributo difensivo che l’ex Inter ha implementato nel suo bagaglio tecnico. Ed in una squadra votata innanzitutto all’equilibrio  tattico e al mantenimento di quest’ultimo, questa è una delle doti che possono portare ad una maglia da titolare. Certo, David Neres è uno che spacca le partite con la sua esplosività, ed i quattro assist in 128 minuti - uno ogni 32’ - lasciano l’acquolina in bocca perchè vederlo dal primo minuto potrebbe essere intrigante.

Il duello sulla fascia è qualcosa che si ripete più o meno da un decennio in casa Napoli. Sulla destra c’è stato, ad esempio, quello tra Politano ed Hirving Lozano, con i due che si sono alternati cucendosi entrambi lo scudetto sulla maglia. Ma in quanto a similitudini, forse, si può tornare a undici anni fa. Quando sulla fascia sinistra allenata da Rafa Benitez c’era Lorenzo Insigne, e alle sue spalle l’ultimo arrivato Dries Mertens. I tempi del belga ala sinistra, ben prima che iniziasse a spaccare le porte.

Anche allora, nel 2013, una delle chiavi era la fase difensiva sebbene i due si divisero le prime partite di Serie A dal 1’ causa Champions League: Mertens - che offensivamente era un dribblomane molto più dell'ex capitano azzurro - non ne era totalmente avvezzo, a differenza di una capacità di rientro che Insigne era in procinto di far germogliare nel suo bagaglio tecnico grazie a Benitez. Può esserci un raffronto a undici anni di distanza? Potrebbe rispondere Matteo Politano, lui sì che ha giocato con Neres ma anche con Insigne e Mertens. Quando il belga era, però, già una prima punta.

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