Senza continuità, tra reparti da rifondare e quel dazio che il Napoli pagherà...

30.06.2015
15:00
Redazione

Mancano meno di dieci giorni al raduno di Castelvolturno e poi inizierà la nuova stagione. Considerate le aspettative e i proclami, da dimenticare quella appena trascorsa. Radio, giornali, Tv, siti, la fame di notizie e novità è sempre tanta in questo periodo. E al termine del mercato, tutti si riterranno soddisfatti. Ogni squadra sarà convinta di aver migliorato il proprio organico. Poi, come al solito, sarà il campo a dire la verità

Da Benitez a Sarri. Dal Napoli internazionale a quello della sana provincia. Da un modulo all’altro. Dai giocatori stranieri a quelli italiani. L’imperativo pare essere non dare continuità a niente. Altro mister, altri schemi. Altri giocatori. Chi arriva, come Valdifiori, una delle rivelazioni dello scorso campionato e chi parte. Giusto, chi parte….? E quando partono. In quel di Dimaro, l’organico azzurro potrebbe somigliare ad un piccolo esercito e la Società costretta a requisire un altro albergo per il ritiro. A Giuntoli l’arduo compito di sfoltire la rosa. Sarà durissima.

Difesa. Nel biennio di Benitez, è stata il vero tallone d’Achille. La scorsa estate, dopo le 39 reti subite, ci si illuse di poter migliorare il reparto con l’innesto di Koulibaly e con D.Lopez a fare da schermo protettivo davanti ai due centrali. Il francese si è dimostrato acerbo e lo spagnolo ha protetto davvero poco e male. A completare l’indebolimento del reparto, la partenza di Reina. E il ruolo del portiere, tanto importante nell’economia di una squadra, affidato a Rafael, poca esperienza e reduce anche da un infortunio serissimo. Una scommessa persa quasi in partenza. E così è stato. Morale, il Napoli è stato capace di fare peggio. Ben 54 le reti subite. Tanti i giocatori sotto osservazione, ma al momento nessuna trattativa chiusa. Per la partenza del ritiro, si confida che al nuovo allenatore vengano messi a disposizione i nuovi elementi del reparto. Ci sarà da lavorare non poco sugli automatismi e prima si inizia e meglio è.

Centrocampo. Un reparto da rifondare in toto. I “ fantastici 4”, Gargano, D. Lopez, Inler e Jorginho, potrebbero tranquillamente cambiare aria; e sarebbe anche ora. Lo scorso campionato non hanno assicurato né filtro, né impostazione. Giocava uno o l’altro, cambiava davvero ben poco. Il risultato era sempre lo stesso, molto modesto. C’è chi si dice certo che con un nuovo modulo Jorginho potrebbe rendere di più. Tutto può essere. Una cosa è certa: è apparso lento, impreciso, fisicamente gracile, spesso in ritardo nei contrasti e con poco senso della posizione. Che basti un cambio modulo per migliorare le caratteristiche di un giocatore, ci lascia perplessi. Stesso dicasi per D. Lopez. Si è segnalato per migliaia di passaggi all’indietro. Non è che se si cambia modulo, inizia a verticalizzare alla Pirlo. Resta D. Lopez lo stesso, purtroppo. Valdifiori, è stato il primo rinforzo del reparto. Si ha netta la sensazione che in quella zona di campo occorrano almeno un altro paio di elementi. Gente che assicuri dinamismo e qualità.

Attacco. L’unico reparto che da cinque anni a questa parte funziona alla grande. Cavani prima e Higuain poi, hanno viaggiato ad alte medie realizzative. Con il nuovo modulo, al Pipita, fondamentale la sua riconferma, andrà affiancato un altro attaccante. Al momento se ne parla poco. Giustamente le priorità sono in altre zone del campo. Staremo a vedere.

Stagione di transizione. Guida tecnica nuova e tanti volti nuovi, gioco forza faranno si che, dal punto di vista dell’amalgama e degli automatismi, la squadra pagherà dazio. Si è preferito ricominciare invece di continuare. Pare sia più semplice. Portare a termine è sempre più difficile. Pare sia iniziata la fase del ridimensionamento. Quella era già iniziata la scorsa estate con i De Guzman e c. Solo che pare non se ne potesse parlare. Ha parlato il campo purtroppo e quello non mente mai.

Stefano Napolitano

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