"Tre minuti, solo tre...": EuroDries, le caratteristiche e l'esperienza lo esaltano in Champions League!

07.12.2016
20:30
Manuel Guardasole

di Manuel Guardasole - Twitter: @MGuardasole

EuroDries! "Tre minuti, solo tre minuti per parlarti di me", come cantavano i Negramaro: 3' sono bastati a Dries Mertens, contro il Benfica, per farsi conoscere, per far parlare di sè, per spalancare le porte degli ottavi di finale. Tre minuti per subentrare ad un sufficiente ma non troppo incisivo Manolo Gabbiadini (57') e servire, pur essendo spalle alla porta, di tacco in profondità Josè Maria Callejon, sbloccando una partita a dir poco bloccata (60'). Poi però la chiude pure la sfida di Lisbona che porta il Napoli a superare il girone di Champions League al primo posto: il belga fa tutto da solo, con un doppio dribbling che ubriaca Luisao e batte Ederson, complice il palo (79'). 1 gol e 1 assist per Mertens in 33', ma non è mica la prima volta: in Europa l'attaccante degli azzurri e della Nazionale belga si esalta ancor più di quanto faccia già in Serie A.

CHE NUMERI! - Non è la prima volta, dicevamo: Dries Mertens, infatti, in 6 gare di Champions League è partito 4 volte da titolare ed è subentrato in due occasioni a Gabbiadini, in Turchia con il Besiktas e in Portogallo col Benfica, totalizzando 391' e segnando 4 gol, 2 assist e un rigore procurato (quello realizzato da Gabbiadini al San Paolo contro il Besiktas). Quattro reti realizzate, di cui ben tre ai danni del Benfica: due al San Paolo, con la prima realizzata con una fantastica punizione diretta, e una, pesantissima, a Lisbona: reti decisive a far guadagnare ben 6 punti contro i portoghesi. Con questi numeri (4 reti, 2 assist, 1 rigore procurato), il belga è entrato in ben 7 delle 11 reti realizzate dal Napoli in Champions League, essendo decisivo in qualsiasi ruolo sia stato schierato dell'attacco: ha segnato sia quando schierato da prima punta che partendo dalla fascia mancina, ma ha anche servito l'assist vincente per la gran conclusione di Marek Hamsik partendo dall'ala destra contro il Besiktas a Instanbul.

Insomma, la speranza è che un EuroDries illumini anche gli ottavi di finale degli azzurri, avendo le caratteristiche perfette, fisiche e tecniche, per far ammattire le difese europee, che non possono chiudersi troppo, a differenza di quanto gli accade spesso in Italia, e avendo l'esperienza internazionale, grazie anche alle tante presenze in Nazionale col Belgio, per non sentir troppo la pressione della Champions League...

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